CUNEO - Un antico papiro che raffigura scene pornografiche degne del Kamasutra in esposizione a Cuneo

Spesso abbiamo un'immagine ieratica della civiltà egizia, ma una mostra allestita a palazzo Vitale dimostra che anche all'epoca sapevano come divertirsi...

Samuele Mattio 09/12/2021 13:13

Nell’immaginario collettivo la civiltà dell’antico Egitto è spesso raffigurata in modo serioso, quasi ieratico, ma una mostra organizzata dalla Fondazione CRC è pronta a smentire il luogo comune rafforzatosi attraverso i secoli. Quel che è certo è che tra piramidi sapevano anche come divertirsi. Domani, venerdì 10 dicembre, alle 15.30 aprirà al pubblico “Satira e Humor nell’antico Egitto. Il Papiro Satirico-Erotico restaurato”. Un’esposizione, allestita negli presso lo Spazio Innovazione di via Roma 17, che al suo interno contiene una delle prime testimonianze di storie illustrate paragonabili ai nostri fumetti e consente uno studio approfondito del sistema socioculturale egizio. Il reperto si trova oggi frammentato in molti pezzi di diverse dimensioni e presenta qualche lacuna, che il restauro appena terminato e realizzato grazie al contributo della Fondazione di Palazzo Vitale ha ridotto, permettendone una fruizione migliore. 
 
Tra falli enormi, posizioni degne di film porno e animali umanizzati, il Papiro Erotico-Satirico rappresenta un unicum nel suo genere, in quanto raffigurato su un supporto che veniva fruito dalle classi agiate dell’epoca (solitamente disegni di questo filone si ritrovano su pietra). Composto da due parti, nella prima si trovano animali intenti a suonare strumenti musicali come in una vera e propria orchestra: si riconoscono una scimmia che soffia in uno strumento a fiato, un coccodrillo che suona il liuti, un leone che imbraccia una lira e un asino che pizzica le corde di una grande arpa. Nella seconda parte ritrae uomini e donne impegnati in attività sessuali, senza censure di sorta. Spesso interpretato come un ‘carnet’ di illustrazioni pornografiche, quasi un Kāma Sūtra della corte reale tebana, questo documento raccoglie in realtà diversi significati che spaziano dalla celebrazione dell’umanità all’affermazione del ruolo della donna, alla dimostrazione di virilità. Il fatto che una parte del papiro mostri ‘vignette’ irriverenti, con animali intenti in attività tipicamente umane, porta inoltre a credere che anche la parte erotica possa essere stata realizzata a fini umoristici, rappresentando situazioni che potavano intrattenere gli spettatori anche a causa delle sproporzioni: gli uomini vengono raffigurati con genitali dalle dimensioni abnormi, a differenza delle figure femminili, riportate con uno stile elegante e raffinato. Si parva licet, una sorta di commedia sexy all’Italiana, in voga nel nostro paese dal finire degli anni ’60. Le cose di cui ridere, dall’antichità ad oggi, non sono cambiate troppo se si pensa che anche ai giorni nostri vanno ancora in onda i cartoni di Tom e Jerry o Loneey Tunes, nient'altro che animali intenti a eseguire azioni tipiche dell’uomo. Senza citare il successo di fumetti come Topolino o, per tornare all’argomento precedente, delle tante strisce erotiche.
 
La mostra si delinea in tre ambienti dello Spazio Innovazione: all’ingresso il pubblico viene accolto da due video, che approfondiscono la complessa attività di restauro. Il percorso prosegue con un’esperienza immersiva nelle altre sale, dove vengono proiettate immagini del papiro e delle sue copie conservate in celebri musei, per preparare i visitatori ad ammirare l’originale del Papiro Erotico-Satirico, esposto in una teca apposita e accompagnato da un pannello che consente di comprendere i contenuti e i significati più rilevanti.
 
Una volta terminata la mostra di Cuneo, il Museo Egizio inserirà il papiro nel suo percorso espositivo, a distanza di quasi 200 anni - era il 1824 - da quando fu acquistato dal governo piemontese tramite Bernardino Drovetti, allora console francese in Egitto. Grazie al nuovo corredo di presentazione, potrà essere posto in relazione con i contesti archeologici e sociali del tempo. Il reperto fa parte del contesto di Deir-el-Medina, la località da dove proviene e che ospitava le famiglie dei lavoratori impegnati nei cantieri delle tombe regali nella Tebe occidentale. Gli abitanti di questo villaggio, famosa cena per il loro amore per l’umorismo e la satira (testimoniato dal ritrovamento di numerosi manufatti), hanno prodotto un corpus di testi e iscrizioni di dimensioni e qualità incomparabile che costituisce uno straordinario laboratorio per osservare la vita quotidiana di un’antica comunità di artisti, scriba e operai e delle loro famiglie, lì attestate per un periodo di circa 250 anni, tra il 1300 e il 1050 a.C.
 
“Con questa mostra prosegue il percorso intrapreso dalla Fondazione CRC per promuovere importanti iniziative artistiche sul territorio della provincia di Cuneo, realizzate in collaborazione con istituzioni culturali di importanza internazionale - ha dichiarato stamane, giovedì 9 dicembre, il vice presidente dell’ente di origine bancaria Ezio Raviola in occasione della conferenza stampa di presentazione dell'evento -. Grazie al Museo Egizio proponiamo a Cuneo un’iniziativa inedita e di grande valore realizzata con CRC Innova, l’ente strumentale che abbiamo individuato come partner operativo su iniziative sperimentale nei diversi ambiti di intervento”.
 
“Il reperto rappresenta un unicum e continua a essere oggetto di studio da parte della comunità egittologia internazionale. Il Museo Egizio ospita una delle più significative collezioni di papiri al mondo e custodisce 700 manoscritti, interi o riassemblati, e oltre 17 mila frammenti di papiro, che documentano più di 3 mila anni di cultura materiale in sette scritture e otto lingue - ha aggiunto Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino -. Dobbiamo prenderci cura del nostro patrimonio, unendo tutela e valorizzazione, oggi a Cuneo abbiamo un esempio di questo connubio”.
 
L’evento di Palazzo Vitale, curato da Susanne Töpfer, responsabile della collezione papirologia torinese, insieme ai curatori del Museo Egizio Enrico Ferraris e Cedric Gobeil, è organizzato dalla CRC con il supporto della città e il sostegno di Acda, Agenzia Generali, Giuggia Costruzioni e Merlo. La mostra rimarrà aperta al pubblico con ingresso gratuito fino a domenica 27 febbraio, dal martedì al venerdì dalle ore 15.30 alle 20 e il sabato e la domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 20. Sono previste visite guidate al mattino per le scuole su prenotazione. L’esposizione sarà chiusa il giorno di Natale e a Capodanno. 

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