CUNEO - Una nuova casa di coabitazione giovanile nel Quartiere Donatello

A sei mesi dalla nascita del progetto di Confreria la cooperativa Momo raddoppia con il progetto nato per consentire ai giovani dai 18 ai 29 anni di fare un'esperienza fuori casa

s.m. 04/07/2018 09:01

A sei mesi dalla nascita della prima casa di coabitazione giovanile solidale, situata a Confreria, è stato presentato nel pomeriggio di ieri, martedì 3 luglio, un nuovo progetto analogo, che troverà spazio nel quartiere Donatello. L'iniziativa confrerese, ribattezzata "Il Nido del Corvo" , è stata coordinata dalla Cooperativa Momo e resa possibile grazie alla compagnia di San Paolo, alla Fondazione CRT e al Comune di Cuneo, di cui l'alloggio è proprietà. "Consente ai giovani tra i 18 e i 29 anni di fare un'esperienza fuori casa - ha affermato Elisa Gondolo, della cooperativa Momo -. L'esperienza del collettivo può essere un'innovazione per Cuneo".

Il progetto rientra nelle attività svolte dalla cooperativa Momo nei quartieri in cui opera nell'accoglienza dei migranti. Nelle prossime settimane verrà attivato un nuovo progetto, denominato '4G', nel quartiere Donatello, in una casa messa a disposizione dall'associazione 'Amici Case del Cuore' di Cuneo.  Il programma prevede per i ragazzi la possibilità di godere di un affitto con spese e costi scontati in cambio di 10 ore di attività di cittadinanza attiva e impegno civico sul quartiere in cui è presente la coabitazione. Tra gli obiettivi del progetto anche la promozione di azioni di "buon vicinato, volte a ricreare il tessuto connettivo della comunità". 
 
“Questo progetto è l’inizio di uno scambio collaborativo - ha detto l’Assessore Domenico Giraudo –, ma è anche un percorso che a livello di politiche giovanili vogliamo incentivare sempre di più, per sensibilizzare chi può godere di qualcosa di quasi regalato a rilasciare in cambio del tempo o del lavoro alla propria comunità”.  
 
"Un'esperienza che consiglierei. Si può sperimentare l'autonomia in maniera collettiva. All'inizio è stato difficile perché non eravamo del posto, ma abbiamo trovato subito collaborazione dalle associazioni del territorio" ha detto Anna Zanini, che sta terminando l'esperienza nell'abitazione di Confreria. Dello stesso avviso la 'coinquilina' Elisabetta Manolino: "Non conoscevo nessuno, ma sono rimasta soddisfatta del percorso fatto in questi mesi". Giulia Bima, è l'unica delle tre che resterà: "Sono stata contenta fin da subito. Sono abituata a stare insieme alla gente, e la prospettiva di vivere insieme mi è piaciuta".
 
Per collaborare al progetto si è costituita un’Equipe di Comunità composta da enti e associazioni presenti sul territorio: Caritas parrocchiale e diocesana, l' associazione Amici di Confreria, Comitato di Quartiere, Centro Incontri, Consorzio socio-assistenziale del cuneese, vicini di casa e Cooperativa Momo. Tra le attività alle quali hanno partecipato le ragazze ospitate, c'è il doposcuola, coordinato dalla maestra Lucia Cappa: "Le ragazze, oltre alle competenze portano un rapporto immediato con gli studenti, in quanto venivano regolarmente, garantendo la presenza. Si è creato un buon rapporto con i residenti".

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