CUNEO - “Una panchina per Norma Cossetto? Ci si ricordi anche della maestra violentata e uccisa da un tedesco”

Lo storico Sergio Costagli risponde ai consiglieri di Fratelli d’Italia e invita il comune di Cuneo a fare memoria di Maria Isoardo, uccisa a Pietraporzio nel 1944

a.c. 15/08/2021 19:40

 
È giunta a stretto giro la replica dello storico Sergio Costagli ai consiglieri cuneesi di Fratelli d’Italia Massimo Garnero e Alberto Coggiola. Gli esponenti della minoranza consiliare, in una loro interpellanza, hanno chiesto all’amministrazione di ricordare con l’intitolazione di una panchina la figura di Norma Cossetto.
 
La studentessa universitaria istriana fu arrestata, seviziata, violentata e infine gettata in una foiba nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1943 da un gruppo di partigiani jugoslavi di fede titoista. Nel giugno scorso era stato il Comitato 10 Febbraio ad avanzare un’analoga richiesta all’assessore alla Cultura Cristina Clerico: quest’ultima aveva risposto evidenziando l’impossibilità di provvedere all’intitolazione nell’ambito del progetto ‘Panchine Rosse’ (dedicato alla memoria delle donne vittime di violenza di genere), ma impegnandosi a garantire una “adeguata forma di ricordo”.
 
Costagli, a sua volta, interviene con toni critici nei confronti dell’amministrazione comunale, ma per ragioni ben diverse. Lo storico del movimento partigiano evidenzia infatti una serie di circostanze che a suo giudizio testimoniano del disinteresse nei confronti della memoria resistenziale: “Questa amministrazione, - scrive - si è particolarmente distinta nel non volere concedere una croce agli antifascisti (di cui uno, Medaglia d’Oro alla Memoria) fucilati 72 ore prima della liberazione della città” nonché per aver omesso di porre una lapide sul luogo in cui sarebbe stato torturato e ucciso Duccio Galimberti in corso IV Novembre 11 (ipotesi avanzata proprio da Costagli in un suo libro, ndr). Sempre riguardo all’eroe e medaglia d’oro cui è intitolata la piazza principale della città, lo storico stigmatizza il mancato recupero degli “angoscianti locali di detenzione e di tortura di via XX Settembre dove giornalmente si consumavano violenze sessuali e stupri alle detenute” (in via XX Settembre aveva sede il comando locale delle Brigate Nere, ndr).
 
“Perché - conclude - l’insipiente amministrazione dovrebbe ricordare il sacrificio di Norma Cossetto dedicandole una panchina? E perché non quello di Maria Isoardo, la ventiseienne maestra originaria di Centallo, orrendamente violentata e uccisa con un colpo di pistola in faccia da un vile soldato tedesco appartenente alla colonna del tenente colonnello Böckeler, nell’interno della scuola di Pietraporzio il 20 aprile 1944?”

Notizie interessanti:

Vedi altro