CUNEO - Uncem rilancia la mappatura dei luoghi in cui non prende il telefono

Numerose anche nella Granda le aree in cui non è possibile effettuare una chiamata o navigare su internet dal proprio smartphone. Ora è possibile segnalarle compilando un form online

Micol Maccario 31/07/2023 17:07

Viviamo in un mondo globalizzato e iperconnesso, ma non tutte le zone sono collegate allo stesso modo. Non bisogna andare lontano per notare profonde differenze, anche in Italia infatti ci sono borghi più o meno isolati che non hanno segnale telefonico o in cui gli abitanti non riescono a navigare facilmente su internet. Da anni l’Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani (Uncem) è impegnata nella denuncia e nella ricerca di soluzioni al problema. Da più di un decennio tra i principali obiettivi posti c’è la riduzione del divario digitale tra aree interne e rurali.        
 
Nel 2019 Uncem ha lanciato la mappatura delle aree del Paese in cui il cellulare non prende. Da luglio a settembre 2019 ha ricevuto 1.450 mail da parte di sindaci, amministrazioni locali e cittadini con segnalazioni delle aree italiane non coperte dal segnale di telefonia mobile. Dopo le segnalazioni Uncem ha redatto un elenco di 1.220 comuni, borghi, frazioni, vie, zone in cui mandare messaggi, telefonare o navigare in internet con il proprio cellulare era impossibile o molto complesso.     
Passare qualche ora o giornata senza il cellulare è spesso liberatorio. Ma vivere in un luogo in cui c’è l’isolamento telefonico non ha conseguenze così limitate come qualcuno potrebbe pensare. Non essere connessi oggi comporta la completa esclusione da numerosi aspetti della vita sociale, difficoltà per gli esercizi collegati all’emissione degli scontrini elettronici, impossibilità di lavorare da remoto o di vedere soddisfatti servizi come la telemedicina. Inoltre, anche il turismo potrebbe essere scoraggiato.       
 
In Italia nel 2019 erano cinque milioni le persone che avevano difficoltà a effettuare una chiamata dal proprio luogo di residenza, sei milioni invece non riuscivano a vedere i canali Rai e il digitale terrestre. È un problema che riguarda il presente dei territori, ma soprattutto il loro futuro e che è strettamente collegato allo spopolamento delle aree interne. Come si può chiedere alle persone, in particolare alle generazioni più giovani, di andare a vivere in montagna se in molte aree non prende nemmeno il cellulare o non si riesce a fare una rapida ricerca su Google dallo smartphone?
 
Oggi nelle aree montane e interne del Paese, telefonare è sempre più difficile. Non solo Alpi e Appennini. Sono moltissime le segnalazioni dalla Sardegna, dove la desertificazione e lo spopolamento si uniscono alla mancanza di servizi digitali”, aveva detto il presidente di Uncem nazionale Marco Bussone in occasione della prima raccolta dati. Ma tante erano anche le zone isolate in Piemonte e, in particolare, nel cuneese.     
       
Nella lista stilata figuravano numerosi territori della Granda: Santo Stefano Roero, Vernante, Brossasco, Rittana, Pontechianale, Roccasparvera, Roaschia, Demonte, Piasco, Valdieri, Borgo san Dalmazzo, Mondovì sono solo alcuni degli esempi. Non significa che il servizio non funzioni in toto in tutte queste località, ma che ci siano zone (vie, piazze, frazioni, strade) all’interno dei comuni in cui la rete non è sufficiente per garantire un uso normale del mezzo.       
 
In teoria, con gli investimenti contenuti nel Piano nazionale per la banda ultra-larga, la situazione attualmente dovrebbe essere migliore e, in teoria, a quegli interventi si aggiungeranno i fondi del Pnrr. Oggi Uncem lavora (sostenuta da Anfov e AssTel) insieme agli operatori di telefonia, proprietari delle reti, delle torri e operatori per internet senza fili. L’importante è che nei progetti statali non siano prese in considerazione unicamente le aree urbane. “Non possiamo intervenire, come Paese, solo lungo le linee dell’alta velocità AC/AV, dove il segnale manca. Serve un piano nazionale per coprire tutte le aree montane. Tutta l’Italia, anche quella più interna, remota, rurale, impervia”, ha affermato recentemente il presidente di Uncem. 
 
Chiunque viva o frequenti un luogo in cui il cellulare non prende o dove non è garantita una connessione efficiente può diventare parte del cambiamento e contribuire al lavoro di Uncem compilando il modulo al seguente link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSffSF7AfoeehyhuRU0CswBgofADsJHp4W-9K2feULSbnTv9Qg/viewform.
 
Grazie al nuovo elenco che deriverà dalle segnalazioni Uncem sarà in grado di intervenire in modo mirato. È possibile segnalare il proprio comune di residenza o anche un luogo in cui si passa e ci si accorge che il segnale va giù. Sicuramente una buona rete e connessione internet sono ormai elementi di cui nessuno può fare a meno per lavoro, emergenze varie, passioni o per mantenere i rapporti con i propri cari. E solo garantendo servizi efficaci le aree interne e quelle montane non si spopoleranno completamente. 
 

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