CUNEO - Usi civici, la Regione presenterà una proposta di legge: ritirato l'emendamento di Bongioanni

L'ex direttore dell'Atl replica agli attacchi di Chiara Gribaudo sul suo provvedimento: "Chi lo critica non lo ha letto, oppure non lo ha capito. La norma va rivista rapidamente"

Redazione 22/09/2021 14:35

Per regolamentare gli usi civici, che hanno grande impatto su molte attività in particolare in ambito turistico e sportivo, la Giunta regionale del Piemonte presenterà nelle prossime settimane una proposta di legge. Lo ha reso noto in un comunicato il Presidente Alberto Cirio, di concerto con il Presidente della VI Commissione Paolo Bongioanni, che ha ritirato l’emendamento nel collegato al bilancio proprio in vista della proposta di legge che sarà presentata a breve dalla Giunta.
 
Un emendamento, quello presentato dal consigliere regionale cuneese, che aveva attirato il duro attacco da parte di Chiara Gribaudo, che in mattinata aveva rilasciato una nota in merito: “Non bastava il gioco d’azzardo: adesso Fratelli d’Italia cerca di derubare i comuni montani delle loro risorse naturali. Il consigliere cuneese di FDI vorrebbe modificare il calcolo dell’indennità per l’occupazione dei terreni vincolati da Uso Civico, ovvero tener conto del reddito dominicale catastale dei terreni (insignificante in montagna), delle piante tagliate e della superficie sottratta al pascolo, anziché della redditività che l’occupazione di questi suoli (ad esempio per prelevare acque minerali, per attività estrattive, per centrali idroelettriche). Con questi criteri le indennità dovute ai Comuni scenderebbero a valori insignificanti, a tutto vantaggio delle attività di grosse aziende che da quei terreni ricevono notevoli vantaggi economici”.
 
Non le manda a dire, a propria volta, il diretto interessato: “Chi ha criticato l’emendamento probabilmente non lo ha letto, oppure non lo ha capito. Noi dobbiamo mettere mano a una legge che è la peggiore d’Italia, quella sugli usi civici che abbiamo ereditato dall’amministrazione precedente. Il mio emendamento correggeva una stortura, che prevede un risarcimento per la perdita degli usi civici ma impone un’imposta su redditi. Con l'emendamento si intendeva ripristinare la natura risarcitoria del 'canone' in materia di usi civici rendendolo proporzionale alla reale perdita subita dagli aventi diritto ed inoltre prevedendo un moltiplicatore rilevante (dieci volte) e una penalizzazione in capo a coloro che hanno usufruito delle aree soggette a usi civici senza averne titolo mentre oggi, così come è strutturata, la norma introduce una sorta di imposta sui redditi (perché utilizza una percentuale dell’utile di bilancio) cosa che è prerogativa dello Stato e non delle Regioni. La norma va rivista rapidamente”. Bongioanni chiarisce poi le motivazioni del ritiro dell’emendamento: “Il capogruppo del Partito Democratico Raffaele Gallo mi ha chiesto più tempo per approfondirlo, e siccome con le opposizioni c’è spirito di collaborazione anche su altri fronti, in accordo con il presidente Cirio, abbiamo deciso di ritirarlo per arrivare a presentare una Ddl entro fine anno”.
 
 

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