VALDIERI - Valdieri, 1.900 ettari del Valasco tornano di proprietà comunale, la soddisfazione di Legambiente e Pro Natura

La nota firmata dai rappresentanti delle due sezioni cuneesi delle associazioni ambientaliste: "Continueremo a seguire la vicenda"

28/08/2023 08:12

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Abbiamo appreso con piacere che il Consiglio comunale di Valdieri, lo scorso 17 agosto, ha preso atto della ricognizione, richiesta nel maggio scorso ai tecnici, dei terreni di proprietà comunale nel territorio del Valasco, dai quali risulta che nel 1868 il Comune vendette al re Vittorio Emanuele II 500 ettari di suolo e non 2400 come erroneamente registrato a Catasto e passati in proprietà dal 1959 all’attuale società che gestisce i beni dell’ex riserva di caccia reale.
 
Pro Natura Cuneo e Legambiente seguono questa vicenda fin dal 1992, quando l’ADSI, l’Associazione Dimore Storiche Italiane, denunciò alla magistratura lo stato di degrado della casa di caccia del Valasco, diventata una stalla e in parte anche bruciata. Si creò un grande movimento d’opinione che costrinse il proprietario a recuperare la struttura e a destinarla a rifugio-albergo. In quell’occasione molti si posero il problema del perché un bene così vasto e importante restasse in mani private. Si decise, quindi, di affrontare la questione.
 
Un po’ di cronistoria può servire: nel 1999 il Comune di Valdieri e la Regione Piemonte conferirono incarico professionale per l’accertamento dei gravami di uso civico sul territorio del Valasco. Il perito demaniale accertò la presenza dell'uso civico sui terreni privati del Valasco, per cui l’“Atto di alienazione del 21 agosto 1868 dal Comune di Valdieri a favore del Patrimonio Privato di S.M. Vittorio Emanuele II° Re d’Italia” sarebbe da ritenersi nullo in quanto i beni di origine demaniale (come quelli in oggetto) sono inalienabili. 
 
Il 6 agosto 2001 il Comune di Valdieri trasmetteva alla Regione Piemonte, Settore usi civici, la perizia tecnica per i provvedimenti di competenza, ovvero l’approvazione dell’accertamento dei diritti demaniali in conformità alla legislazione vigente. Ciò significava, a nostro parere, che gli atti di vendita del Valasco a favore del Re Vittorio Emanuele II e successivamente dai Savoia ai privati sarebbero nulli, perché, come già chiarito, non sarebbe stato rispettato il disposto legislativo sugli usi civici. Ovviamente il privato, nel 2005, ha prodotto una perizia di controparte, con cui si ritiene che l'atto sopra citato sia invece valido. Da allora non si è più saputo niente, per cui il 30 ottobre 2020, visto il silenzio del Comune e della Regione, le associazioni Pro Natura e Legambiente hanno chiesto formalmente al Sindaco di Valdieri e alla Regione Piemonte “di voler comunicare lo stato dell’istruttoria della procedura di accertamento demaniale avviata nel 2001”. Silenzio!
 
A questo punto, è stato richiesto, anche con l’intervento del Difensore civico regionale, l’accesso agli atti del procedimento amministrativo originato dalla perizia demaniale depositata il 30 luglio 2001. Dall’esame della documentazione abbiamo riscontrato che nessun provvedimento era stato assunto dalla Regione Piemonte, fondamentalmente perché il Comune di Valdieri, negli anni, non aveva mai sollecitato la definizione del procedimento.
 
Il 14 febbraio 2021 abbiamo diffidato il Comune di Valdieri e la Regione Piemonte, “per quanto di rispettiva competenza, a voler adottare il provvedimento conclusivo del procedimento”. La Regione ha giustificato la sua inattività a fronte dell’intervenuta modifica alla Legge Regionale sugli usi civici nel 2009, ribadendo più volte che oggi in base alla nuova normativa la competenza di conclusione del procedimento è del Comune di Valdieri.
 
L’allora sindaco di Valdieri, Gaiotti, nelle sue lettere di risposta alla Regione, “si riservava di valutare quali azioni intraprendere in base al bilancio e alla prossima campagna elettorale”.
 
A fronte di questa inerzia il 27 luglio del 2022 abbiamo presentato un’istanza al Presidente della Giunta Regionale per l’adozione del potere sostitutivo previsto dalla legislazione vigente. 
 
Finalmente la svolta con l’attuale Amministrazione che ha deciso di affrontare la questione e la sorpresa che ben 1900 ettari di territorio sono da sempre proprietà comunale. Proprio per premiare l’azione del Comune, l’11 giugno scorso, a Venzone (UD) Legambiente nazionale ha conferito la bandiera verde a Valdieri con la seguente motivazione: “Per la determinazione dell’Amministrazione comunale che, a pochi mesi dal suo insediamento, ha affrontato alcune tematiche ambientali aperte da tempo come la questione degli usi civici del vallone del Valasco situato nel proprio territorio comunale”.    
 
Si tratta ora di rientrare in possesso dei 1900 ettari mai venduti dal Comune di Valdieri; portare a termine la procedura di reintegrazione degli altri 500 ettari con un esperimento di conciliazione stragiudiziale, di cui alla perizia demaniale del 2001; rimettere in discussione (revocazione straordinaria) la sentenza sul Rifugio Questa del 2017, con la quale la proprietà è passata dal demanio militare alla Società Agricola Stella Alpina Srl, che, stando agli ultimi accertamenti, non risulterebbe proprietaria del bene.
 
Fatti salvi tutti i ricorsi, le Associazioni ambientaliste continueranno a seguire le vicende del Valasco nell'esclusivo interesse generale e ambientale che le questioni rivestono.
 
Domenico Sanino, presidente Pro Natura Cuneo
Bruno Piacenza, presidente Legambiente Cuneo
 

c.s.

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