ELVA - Valle Maira, a Elva e alla sua strada del Vallone i 20 milioni del Pnrr per l'attrattività dei borghi

Designato al Ministero dalla Regione il progetto "Alavetz! Agachand l’avenir de Elva" del Comune dei Caviè. Cirio: "Ora una nuova fase di rigenerazione culturale, turistica e urbana"

Redazione 14/03/2022 20:24

La sua cornice di bellezze naturali e architettoniche, il legame con la cultura occitana fanno di Elva il Comune scelto dalla Giunta Regionale sui fondi PNNR dedicati al recupero dei Borghi. Sarà dunque uno dei centri più piccoli del Piemonte, con i suoi 87 abitanti censiti, a rilanciare il proprio territorio con i 20 milioni previsti dal piano di recupero. L'intervento più rilevante riguarderà la suggestiva strada del Vallone, 9 chilometri di cui molti scavati nella roccia. La via è chiusa dal 2014 e ora troverà nuova vita.
 
La manifestazione d’interesse della Regione ha ricevuto 18 dossier. A seguito dell’analisi dei progetti realizzata dalla Commissione tecnica di esperti nominata dalla Direzione Cultura della Regione Piemonte Elva è il Comune che ha ottenuto il punteggio più alto.
 
Dopo l’approvazione della delibera di questa sera, il dossier sarà trasmesso nella giornata di domani al Ministero della Cultura.
 
"Siamo veramente soddisfatti dell’individuazione di Elva, piccolo borgo montano, a cui daremo la possibilità di rivitalizzazione sociale ed economica oltre al processo di ripopolamento. - sottolineano il presidente Alberto Cirio, l’assessore alla Cultura Vittoria Poggio e l’assessore alla Montagna Fabio Carosso - Il comune, da tempo non sostenuto economicamente, vedrà ora una fase di rigenerazione culturale, turistica ed urbana. I luoghi della cultura e dell’impresa elvesi potranno finalmente avere nuova vita e dar seguito a una nuova economia locale circolare e della tradizione".
 
Il progetto, formato da 11 specifici interventi, prevede la nascita di un’appendice dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e di un Centro Studi di Apicoltura studiate in collaborazione con l’Università di Torino. Vedranno la luce anche una scuola di Pastorizia, l’Osservatorio astronomico «Lhi trèes sitors», il «Centro Saperi tradizionali delle produzioni alpine», la Foresteria Alpina, un museo immersivo dedicato ad Hans Clemer e a scrittori elvesi e una scuola per «Riabitare le Alpi» realizzata con il Politecnico di Torino.
 
Sono previsti anche interventi di riqualificazione dei percorsi naturalistici, con il recupero di tradizioni antiche come la coltivazione delle erbe officinali da cui nasce, ad esempio, il Genepy.
 
Elemento strategico della linea borghi è anche il ripopolamento e il rilancio dell’occupazione e dell’economia locale che trova ampio spazio all’interno del dossier del Comune. Ulteriore punteggio è stato assegnato anche grazie al riconoscimento, ottenuto nel 2019, dell’attività della transumanza, inserito dall’Unesco nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.

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