CUNEO - Varrone (Cia Cuneo): "Basta perdere tempo e soldi con corsi inutili, la burocrazia va riformata"

Il commento del direttore provinciale: "Agricoltori con decenni di esperienza devono passare le giornate davanti al computer per tenere in piedi un noccioleto"

15/10/2025 12:02

"Crediamo sia giunto il momento di mettere seriamente in discussione l’esorbitante carico di formazione professionale richiesta agli agricoltori. Così non si può andare avanti, per essere in regola, le aziende agricole devono esibire più certificazioni di uno studio di ingegneria. Senza contare che la formazione si traduce molto spesso in ulteriori incombenze burocratiche, quasi sempre inutili, se non dannose all’operatività aziendale". Cosi il direttore provinciale di Cia Agricoltori italiani di Cuneo, Igor Varrone, contesta la crescente sterilità della pressione formativa sugli operatori del settore primario. "Ci sono agricoltori con decenni di esperienza sul campo - osserva Varrone -, che per tenere in piedi un noccioleto, qualche arnia e quattro animali, devono passare le giornate davanti al computer o nelle aule didattiche per essere autorizzati a guidare il trattore, curare le piante e gestire la stalla. Un’assurdità. Gli agricoltori sanno fare il loro mestiere e non sono contrari alla formazione, quando serve. Nessuno si lamenta se si tratta di imparare a pilotare il drone, adeguarsi alle nuove tecnologie e alle norme di sicurezza. Il problema è l’eccesso, la burocrazia e l’inutilità della maggior parte dei corsi di formazione, che si rivelano uno spreco di tempo e denaro". La goccia che ha fatto traboccare il vaso è l’ultimo corso richiesto dal Ministero della Salute ad allevatori, apicoltori e trasportatori di animali. "Diciotto ore di formazione obbligatoria per tutti - attacca Varrone -, senza distinzioni tra chi alleva mille capi e chi ne gestisce dieci, realtà imparagonabili tra loro. C’è da domandarsi a chi servano realmente questi corsi, certamente non agli agricoltori. E allora, a chi? A chi li vende? Senza dubbio, per molti sono un affare, per cui l’interesse è di farne sempre di più, a più soggetti possibili. Ma questa non è la ragione per non metterli in discussione. La nostra Organizzazione rispetta le regole e fa di tutto per venire incontro alle necessità dei propri associati, dopo di che è chiaro che il sistema va riformato. L’obiettivo dev’essere la salubrità e qualità del prodotto al consumo, non certo il mantenimento di corsi che risultino avulsi dalla realtà agricola e poco efficaci a garantire risultati pratici e di pubblica utilità".

c.s.

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