Scontenta le “ali” del Consiglio comunale cuneese la riapertura parziale al traffico del viale degli Angeli, decisa dall’amministrazione nel marzo scorso sulla spinta delle proteste di molti residenti in via Bersezio e nelle strade limitrofe. In base alle nuove scelte di viabilità, è tornato percorribile dalle auto il tratto fra corso Brunet e corso Vittorio Emanuele II, mentre l’ultima parte fino al santuario rimane chiusa. Per l’opposizione di sinistra è un errore, per quella di centrodestra è ancora troppo poco. Il viale, dice Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia), “è una delle zone più frequentate per sfuggire dagli abituali luoghi di ritrovo, come le piazze pavimentate, che ormai sono diventate o diventeranno delle isole di calore”: il riferimento “d’obbligo” è alla futura piazza Europa. “Le associazioni ambientaliste rilevano nuovi intasamenti, in particolare di fronte al parco giochi Paperino” aggiunge il consigliere, a detta del quale “è più che mai urgente un’iniziativa per misurare nuovamente le dinamiche del traffico e valutare se tali modifiche hanno prodotto effetti positivi o soltanto uno spostamento del problema”. Bongiovanni chiede anche di sollecitare all’Arpa l’installazione di una centralina mobile che rilevi l’inquinamento nella zona antistante il parco giochi. “È in atto in quel quartiere una petizione che ha raggiunto le mille firme, - ricorda Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) - presentata da persone di varia appartenenza politica, che chiedono il ritorno alla situazione precedente”. “Il viale dobbiamo aprirlo ancora di più” ribatte dai banchi opposti Franco Civallero (Forza Italia): “Dovete mettere sulla bilancia il Cottolengo e la scuola di via Bersezio per decidere se siano meno importanti dei capricci di alcune persone. Si trovi una strada che dia la possibilità di snellire il traffico senza caricare corso Nizza, per il momento quella non c’è e il viale deve rimanere aperto”. “Abbiamo detto che faremo verifiche e le faremo” assicura l’assessore alla Mobilità Luca Pellegrino: “Il traffico non si modifica dall’oggi al domani, per le rilevazioni bisogna aspettare qualche mese”. Il periodo giusto, dice, è quello tra l’autunno e l’inizio dell’inverno, quando si tende a utilizzare di più l’automobile. Quanto alle code all’incrocio con corso Brunet, “abbiamo visto che in determinati orari il semaforo crea un po’ di intasamento, non lo chiamerei traffico”. “Non è un problema chiedere la centralina all’Arpa, ma metterla lì ha poco significato” rileva dal canto suo l’assessore all’Ambiente Gianfranco Demichelis: “Anche se il viale fosse ancora chiuso si passerebbe da quell’incrocio”. Demichelis risponde anche alle richieste di delucidazione sullo stato degli alberi. In base a un sopralluogo, fa sapere Bongiovanni, risulterebbero 27 alberi morti, altri 32 in sofferenza, 14 in grave sofferenza e ulteriori cinque - nel tratto fra il parco della Resistenza e il rondò Garibaldi - collassati: “I nuovi alberi apparentemente sani sono 359” riepiloga il consigliere. L’assessore risponde con i numeri del “suo” sopralluogo: “Le piante compromesse dal sopralluogo che abbiamo fatto a luglio sono 24, verranno tutte sostituite nel periodo propizio, tra novembre e l’aprile 2026”. Ulteriori rassicurazioni riguardano il flagello della Popillia Japonica, l’insetto infestante venuto dal Giappone che sta diventando l’incubo di piante e coltivazioni, come il tarlo asiatico: “È capace di attaccare in una notte un intero filare di un frutteto e potenzialmente decimarlo” conferma il responsabile del verde comunale. Al momento, però, non risulta che il voracissimo coleottero - le cui larve possono danneggiare anche i manti erbosi - sia un problema a Cuneo: “Abbiamo avuto notizia da un tecnico che l’infestazione è arrivata fino a Racconigi” dice Sturlese, autore dell’interpellanza sul tema. “Come per il tarlo asiatico la materia è di competenza della Regione Piemonte, che si sta occupando del contrasto” risponde l’assessore: nella divisione tra area infestata, area “cuscinetto” e area indenne, la città risulta per ora inclusa in quest’ultimo insieme, ma non per questo esclusa dai controlli preventivi che si stanno svolgendo.