CUNEO - Vino, Coldiretti Cuneo: "Bene il decreto salva etichette"

"Gli standard europei vanno uniformati per salvaguardare la competitività del nostro vino"

12/03/2024 15:59

Coldiretti Cuneo accoglie con favore l’annuncio del Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare relativo alla firma del Decreto che posticipa al 30 giugno 2024 l’introduzione e l’applicazione della normativa europea sul cambio di etichettatura del vino, permettendo così l’utilizzo e l’esaurimento delle etichette già in magazzino.
 
Il problema era nato – spiega Coldiretti Cuneo – perché, a poche settimane dall’entrata in vigore dal nuovo Regolamento, la Commissione aveva deciso di inserire il termine completo “ingredienti” al posto di “I”, condannando di fatto al macero tutte le etichette già stampate dai produttori che si erano organizzati per tempo.
 
“Bene la proroga a livello nazionale, ma adesso sarà fondamentale uniformare gli standard a livello europeo, adottando la regola che per l’inserimento delle informazioni relative a ingredienti e valori nutrizionali si utilizzi un codice QR accompagnato dalla sola lettera ‘I’. Un problema che Coldiretti aveva subito denunciato a tutela di un settore già colpito dall’impennata dei costi di produzione che mette a rischio la competitività del nostro vino sul mercato nazionale ed estero” dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.
 
“Non si tratta del primo attacco al vino italiano giunto dalle politiche dell’Unione europea: non dimentichiamo le etichette allarmistiche irlandesi sul vino e la decisione UE di autorizzare, nell’ambito delle pratiche enologiche, l’eliminazione totale o parziale dell’alcol anche nei vini a denominazione di origine fino al vino senza uva con l’autorizzazione alla produzione e commercializzazioni di vini ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall’uva come lamponi e ribes molto diffusi nei Paesi dell’Est” ricorda il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.
 
“Le ultime derive della normativa comunitaria mettono a rischio una filiera cruciale per la produzione e l’export dell’agroalimentare Made in Italy, un settore che ha scelto da tempo la strada della qualità. Soltanto la Granda conta 18 DOC e DOCG, che ricomprendono quasi 100 tipologie di vini prodotti con un approccio sempre più green” evidenzia il Presidente Nada.
 
A rischio è un comparto che nella Granda – ricorda Coldiretti Cuneo – conta 6.500 imprese, 16.800 ettari di superficie vitata e una produzione di 100 milioni di bottiglie all’anno, perlopiù a marchio DOC o DOCG, per un valore complessivo di oltre 700 milioni di euro.
 

c.s.

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