CUNEO - Voucher scuola, dopo la gaffe il dietrofront della Regione: ‘Non ce ne sono per tutti’

Alle famiglie di circa 45mila studenti era stata comunicata l’idoneità a percepire il bonus. In serata la correzione: ‘Errore materiale di un funzionario’

a.c. 06/08/2020 15:59

 
Avanti c’è posto, anzi no. Si è risolta in una beffa la comunicazione inviata nella giornata di mercoledì 5 agosto a circa 45mila famiglie piemontesi, alle quali la Regione confermava l’idoneità a percepire il voucher scuola. Possibile? No, e infatti in serata è giunta la rettifica: quella comunicazione era il frutto dell’errore materiale di un funzionario regionale nella trasmissione dei nominativi dei beneficiari dei voucher alla società che li gestisce. Detto in altre parole, non ci sono soldi per tutti.
 
L’assessore all’Istruzione Elena Chiorino, scusandosi con le famiglie, ha parlato di “errore inaccettabile”, anche alla luce del delicato momento che a causa dell’emergenza Covid-19 stanno vivendo le numerose famiglie che, pur avendone diritto, non sono potute rientrare nella graduatoria di quelle finanziabili. Solo tre settimane fa era stata la stessa responsabile dei servizi scolastici regionali a lanciare l’allarme. Per la prima volta infatti la Regione non era stata in grado di coprire nemmeno la totalità delle domande relative ai contributi per iscrizione e frequenza, salite dalle 2.928 dello scorso anno alle 3.705 attuali.
 
Quanto ai voucher scuola, la loro impennata del 54,4% (da 58.648 nel 2019 a 90.585 quest’anno) dice più di qualunque altro indicatore su quanto la crisi sanitaria abbia eroso il portafogli delle famiglie nella nostra regione. Se già lo scorso anno non era stato possibile corrispondere quanto dovuto a 16.683 istanze presentate da aventi diritto, per finanziare tutte le domande accolte quest’anno servirebbero ben 13 milioni, 818mila e 805 euro in più rispetto a quelli stanziati nelle casse regionali.
 
Ora Chiorino promette una severa punizione ai responsabili dell’errore, sintetizzata nella formula di prammatica: “La Regione ha avviato una procedura di verifica per accertare le responsabilità di quanto accaduto e assumere i conseguenti provvedimenti”. Chi ha sbagliato pagherà, insomma. Ma non certo ai diretti interessati, ancora in attesa di veder corrisposto il dovuto.

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