CUNEO - Voucher scuola, mai così tante richieste. L’allarme della Regione: ‘Rischiamo un dramma sociale’

Secondo l’assessore Chiorino servono subito 14 milioni per garantire i servizi: dopo il Covid le domande di sussidio sono cresciute del 54,4%, sfondando quota 90mila

Redazione 23/07/2020 15:13

 
“Invece di occuparsi dei banchi con le rotelle, che non piacciono a nessuno e che non sarebbero privi di numerose criticità, dal costo alla sicurezza, il ministro all’Istruzione Lucia Azzolina farebbe meglio a occuparsi dei diritti fondamentali dei ragazzi, che devono poter iniziare il nuovo anno scolastico”: questo il duro commento dell’assessore regionale all’Istruzione, Elena Chiorino, in riferimento ai numeri della graduatoria dei voucher scuola pubblicata oggi.
 
Anche in Piemonte, evidentemente a causa dell’emergenza Covid19, il termometro della povertà si è impennato e le richieste di voucher scuola ammesse in graduatoria sono aumentate del 54,4%, passando dalle 58.648 del 2019 alle attuali 90.585: “Una situazione quasi disperata - sottolinea Chiorino - se si considera che, con i fondi a disposizione, già lo scorso anno non era stato possibile finanziare 16.683 istanze presentate da aventi diritto”. Numero che quest’anno rischia di schizzare alle stelle se il governo non interverrà immediatamente, sostiene l’assessore: “Al netto di qualche risicato e pressoché insignificante possibile spostamento di risorse, la Regione Piemonte non può, per legge, contrarre ulteriore debito”.
 
Ma c’è di più. Un dato che inquieta e che rappresenta un vero e proprio unicum nella storia piemontese: quest’anno sono state presentate e accolte 3.705 domande per quanto riguarda i contributi per iscrizione e frequenza, contro le 2.928 dello scorso anno. E per la prima volta le risorse non sono sufficienti nemmeno a coprire il 100% di questa voce, che gli anni scorsi faceva registrare, al contrario, considerevoli avanzi. In parole povere, centinaia di ragazzi non avrebbero nemmeno la possibilità di andare a scuola.
 
Facendo due conti, la Regione ha attualmente finanziato 3.164 domande di iscrizione e frequenza (importo complessivo di euro 4.523.520, di cui 4.479.420 euro per pagare la retta di iscrizione e frequenza e 44.100 euro come contributo per i libri di testo) e 39.659 istanze relative a Piano offerta formativa, libri e trasporti, per un totale di 13.286.626 euro. Calcolatrice alla mano, per finanziare tutte le domande accolte servirebbero, per la precisione, ulteriori 13 milioni 818mila e 805 euro. Dei quali poco più di 246 mila euro per iscrizioni e frequenza.
 
“Mentre a Roma c’è chi, come il ministro Azzolina, si preoccupa soltanto del metro statico e dinamico e dei banchi con le rotelle, in Piemonte le famiglie soffrono e hanno bisogno di risposte certe e immediate”, attacca la responsabile piemontese dei servizi scolastici, che aggiunge: “Numerosi presidi ed esperti hanno già previsto che i banchi ‘anti Covid’ che il ministro vorrebbe acquistare, oltre a costare circa 300 euro l’uno, possono essere facilmente danneggiati, rischiando di vanificare l'investimento. Altri ancora hanno segnalato che simili strutture non possono essere usate come riparo in caso di terremoti, e che quindi ci possano essere rischi di sicurezza. La stessa sicurezza messa a repentaglio dalla tipologia stessa della postazione che, essendo basata su un supporto mobile, in caso di sbilanciamento, rischia di far cadere tutto il contenuto del banco e lo studente stesso. Di idee bizzarre, da parte del ministro, eravamo ampiamente abituati ad ascoltarne, ma onestamente non pensavo arrivassimo a questi livelli, al limite del paradosso”.
 
Chiorino, infine, rinnova con forza la richiesta di sostegno al governo: “La ricreazione politica - spiega - è finita. Questo è il momento di fare sul serio, di sostenere concretamente e rapidamente le nostre famiglie come ha fatto e sta facendo la Regione Piemonte. Scriverò immediatamente al ministro, comunicandole tutti i dati con precisione certosina e attendendo di ottenere la completa copertura delle risorse mancanti a strettissimo giro di posta. In caso contrario ci troveremmo di fronte a un autentico dramma sociale, che causerebbe un incremento della povertà educativa, con l’impossibilità di veder garantito il diritto allo studio dei nostri ragazzi. Facendo precipitare l’Italia al livello dei Paesi dei Terzo Mondo. Una situazione per la quale i piemontesi e, in generale, tutti gli Italiani, saprebbero chi ringraziare”.

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