Riceviamo e pubblichiamo la lettera indirizzata alla Regione da una mamma cuneese, relativamente al Voucher Vesta e al "click day" di cui si è discusso negli ultimi giorni. Buongiorno, mi chiamo Cecilia e il mio compagno Andrea ed io siamo i genitori di un bambino di un anno e mezzo. Vi scrivo il giorno seguente al click-day per l’assegnazione del buono Vesta perché desidero condividere delle considerazioni in merito a questa iniziativa che mi è parsa utile e fertile nelle premesse, ma estremamente discriminatoria, scadente e amareggiante nella sua attuazione. La messa a punto di un sostegno economico rivolto alle famiglie con bambini e basato su un criterio di assegnazione determinato dall’indice della situazione economica (ISEE), con possibilità e di essere accompagnato e sostenuto dall’ eventuale attestato di invalidità del bambino, mi è sembrata sulle prime una scelta democratica, solidale e concreta degna di uno Stato moderno nel senso di orientato al progresso e al benessere e sostegno dei suoi cittadini, che purtroppo, però, si è infranta miseramente nello scontro contro la sua messa in atto che avete scelto, invece, di far passare attraverso un Click-Day (un Click-Day?!) che promuove unicamente l’agonismo della corsa al “dito più veloce”, prerogativa dei video giochi e delle vendite lampo delle catene della grande distribuzione, ed esauritasi precisamente in 38 minuti per esaurimento dei fondi disponibili in rapporto al numero di richieste pervenute fino a quel momento. Vi chiedo a questo punto, e non si tratta di una domanda retorica, che fine abbia fatto l’intento iniziale di dare un reale sostegno alle famiglie con priorità per quelle che ne hanno maggior bisogno e diritto. Cecilia Viglietta