BENE VAGIENNA - Bene Vagienna, l’appello del comitato al sindaco: “Ci difenda, la città non vuole il bitumificio”

In una lettera agli amministratori la richiesta di prendere posizione contro il progetto di Itinera: “Le garanzie ‘green’? Troppe volte si sono rivelate illusioni”

in foto: il sindaco di Bene Vagienna Claudio Ambrogio

Redazione 08/09/2025 15:30

Tornano a farsi sentire gli esponenti del Comitato per il Bene Comune che a Bene Vagienna si batte contro la possibile realizzazione di un bitumificio in località Buretto, alle porte della città. Lo scorso 29 luglio la società Itinera ha depositato il ricorso al Tar contro la decisione della Provincia di sottoporre il progetto a valutazione d’impatto ambientale. “In sostanza, - sostiene il comitato, costituitosi a sua volta in giudizio - l’azienda contesta il fatto di dover affrontare un percorso di analisi approfondito e pretende il diritto ad un percorso autorizzativo più semplice che eviti di rispondere alle richieste della Provincia, degli enti coinvolti e dei cittadini”. Alla scadenza dei termini per costituirsi, osservano i sostenitori del no, “sapremo quali enti - tra Comune, Asl, Arpa e altri - decideranno di ‘riempire quella casella’ accanto alla Provincia e al nostro comitato”. In una lettera al sindaco Claudio Ambrogio e agli amministratori comunali, protocollata lo scorso 28 agosto, si chiede al Comune di affiancare la protesta anche in sede giudiziaria: l’appello si apre con le parole “sindaco, ci difenda: Bene Vagienna non vuole il bitumificio”. La richiesta parrebbe essere stata accolta, in base all’anticipazione del sindaco a un quotidiano nazionale: “Ci auguriamo che tale dichiarazione sarà confermata con la costituzione del Comune al ricorso a fianco della Provincia” scrive il comitato. Per il momento, però, nulla è stato messo “nero su bianco”: “Non possiamo nascondere che nella nostra memoria resta una profonda ferita: la variante al piano regolatore, approvata da questa stessa amministrazione, che ha aperto la strada a un enorme e controverso insediamento industriale senza interpellare, né informare la cittadinanza. È stata una scelta che ci ha lasciati estremamente amareggiati. Ma oggi vogliamo offrirvi un’altra possibilità: dimostrare che siete davvero in ascolto della vostra comunità, e che siete pronti a proteggerla di fronte a una sfida che riguarda tutti”. Quella contro il bitumificio non è una mobilitazione nimby, assicurano i suoi promotori. Lo prova il fatto che “la maggior parte di noi vive in paese e nelle altre frazioni di questo meraviglioso comune”: “Eppure oggi viviamo una disperazione concreta: temiamo di vedere le nostre case perdere valore, il nostro paesaggio irrimediabilmente deturpato da torri alte circa trenta metri, il silenzio delle campagne e di un’ intera frazione rotto da un inquinamento acustico continuo giorno e notte, e soprattutto la nostra aria peggiorare, con il rischio di patologie polmonari gravi per le fasce più deboli, in particolare i bambini. Non possiamo affidarci alle garanzie ‘green’ fornite da Itinera: troppe volte in Italia promesse simili si sono rivelate illusioni”. “Non è accettabile - concludono gli attivisti - che un’azienda che ha già sbancato una collina, con una semplice Cila, possa pretendere di andare avanti senza una seria valutazione ambientale”.

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