FOSSANO - Fossano, gli interrogativi del Partito Democratico su presente e futuro dell'ospedale

La minoranza teme che le inattività di oggi possano avere conseguenze sul domani e tira per la giacca l'amministrazione comunale: ''Sta aspettando gli eventi?''

18/11/2020 08:38

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Gentile Direttore,
 
viviamo giorni dolorosi e convulsi, nei quali si accavallano numeri non sempre certi e affidabili di contagi e ricoveri, si è sull’orlo del caos organizzativo nella nostra come in altre Regioni, si fatica a gestire il surplus di degenze nonostante l’abnegazione di medici, infermieri e di tutto il personale sanitario.
Si  palesano in questo modo tutti i limiti e le fragilità di un  modello “fordista” di sanità, basato sulla preminenza di maxi strutture ospedaliere a scapito della medicina di territorio e della flessibilità dei servizi.
 
In questo quadro, ci permettiamo di chiederle di aiutarci a trovare informazioni e risposte  ad alcuni interrogativi che da più parti ci vengono posti. 
E’ vero che l’Ospedale di Fossano si andrebbe  progressivamente svuotando? E che ad oggi, metà novembre, vi risulterebbero solo una ventina di degenti?
E’ vero che a mano a mano che le persone vengono dimesse, e che il personale si contagia, quello che rimane sul campo, viene dirottato verso strutture Covid?
E’ vero che in altre realtà della nostra provincia si assiste alla tragica situazione di molti ospedali italiani, con malati  nei pronto soccorso, o in brandina? E che  strutture fisse o mobili, nate per essere no Covid, in breve tempo  non riescono a rimanere tali, e , più in generale, la mancanza di posti letto viene pagata anche dai malati di altre patologie?
 
Oltre a ciò, stiamo sperimentando che le attività ambulatoriali vengono disdette senza assicurare le persone che saranno richiamate in futuro; sarà compito loro farsi rifare la ricetta, che probabilmente nel frattempo scadrà, e riprendere gli appuntamenti , peraltro senza sapere, ad oggi, quando ciò sarà possibile.
Cosa si sta già facendo fin d’ora, pur in un contesto di grave stress, per pensare, programmare ed avviare il recupero e la riorganizzazione di situazioni così gravi per strutture, personale e cittadini?  E chi deve assumersene l’onere e la responsabilità, anche per evitare di continuare a passare da un’emergenza all’altra e per non riproporre modelli organizzativi e strutturali ormai superati e inefficaci?
 
In quest’ottica, torniamo a Fossano per domandare a “chi di dovere”, a partire dalle autorità istituzionali del territorio, in quanto anche massime autorità sanitarie, se siano al corrente di quanto sta avvenendo,  se siano in contatto con la Direzione  di presidio di Savigliano e Fossano, per capire quali siano le funzionalità a breve e le prospettive della nostra struttura.
 
Nello specifico, come si colloca l’Amministrazione di Fossano in questa situazione così grave e insidiosa? Semplicemente aspettando gli eventi, o cercando di capire se e come, con un Ospedale semivuoto, si possa dare una mano al territorio? Anche per evitare che la inattività di oggi possa avere infauste conseguenze quando, e speriamo il prima possibile, si uscirà  dalla situazione di emergenza.  
 
Grazie per l’attenzione.
Stefano Gemello, Paolo Lingua, Vincenzo Paglialonga, Rosita Serra (Pd Fossano)
 

c.s.

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