CEVA - A Ceva il 'Museo del Fungo' nell’ex convento dei Cappuccini, c'è il primo finanziamento

All'interno una sala ipertecnlogica, ma anche orto didattico e giardino botanico. Il Sindaco: "Il progetto era nel cuore dei volontari da decenni"

Samuele Mattio 08/07/2020 11:27

Un sogno nel cassetto inseguito da decenni che si realizza. Ceva, che da 59 anni organizza una mostra micologica tra le più quotate in Europa, avrà il suo Museo del Fungo nei locali dell’ex Convento dei Cappuccini, chiuso dal 2012.
 
Nell’ultima Sessione Generale la Fondazione CRC ha deciso di assegnare al Comune un contributo complessivo di 60 mila euro in tre annualità (2020-2022) per la realizzazione del progetto, firmato dall’architetto cebano Lorenzo Ferro Forte. Anche il presidente della Fondazione CRT, Giovanni Quaglia - socio onorario del Gruppo Micologico come il suo omologo cuneese Giandomenico Genta - ha annunciato che anche l’ente torinese farà la sua parte.
 
Oltre ai contributi, l’iniziativa andrà in porto grazie alla collaborazione tra il Comune di Ceva e i volontari del Gruppo Micologico Cebano “Rebaudengo-Peyronel”. Le finalità del Museo sono stati condivisi con padre Michele Mottura, Ministro provinciale dei Frati Cappuccini per il Piemonte, che nelle scorse settimane si è recato in visita a Ceva (L’ex convento è concesso dai Frati Cappuccini in uso al Comune in comodato d'uso gratuito dal 2012 n.d.r.).
 
Anche la Città interverrà con una quota di finanziamento: “Il progetto era nel cuore dei volontari del Gruppo Micologico da decenni - ha detto il sindaco di Ceva, Vincenzo Bezzone -. Sono orgoglioso di quanto si stia concretizzando, anche perché credo fermamente nell’importanza dei prodotti, delle tipicità e peculiarità di un territorio come il nostro, che ha ancora tanto da offrire”. Attento all’iniziativa anche il governatore della Regione Piemonte, Alberto Cirio: “Una storia lunga più di 50 anni, un amore infinito fra l’uomo e quella terra che, pur aspra e dura, sa regalare frutti che divengono passione - ha asserito il presidente -. L’obiettivo dell’Amministrazione e del Gruppo Micologico è entusiasmante e arricchirà ulteriormente le tante attività che la cittadina dedica a sua maestà il fungo. Un Museo che saprà custodire ciò che è stato fatto e diverrà solida base per il futuro, anche dal punto di vista dello studio scientifico su questi preziosi doni del sottobosco”.
 
Gli ideatori ritengono che l’utilizzo museale del complesso possa ben rappresentare una valorizzazione prestigiosa della struttura dal punto di vista storico, artistico e religioso. I primi studiosi di funghi erano frati e monaci, come Giacomo Bresadola (1847-1929), a cui è intitolata l’associazione nazionale dei gruppi micologici italiani.
 
I locali saranno allestiti utilizzando le celle monacali, le sale di incontro, i corridoi e i porticati. All’interno pannelli didattici, un bookshop, una sala conferenze dove verranno proiettati video, ma anche un plastico illustrativo sulle diverse specie di funghi e una sala iper-tecnologica dove basterà indossare un ‘visore’ per trovarsi fra gli alberi, vedendone i colori e sentendone i profumi. E poi ancora spazi che ricreano ambienti naturali, immagini storiche, un orto didattico e un giardino botanico, in collaborazione con le scuole.
 
“Raccogliamo l’eredità di chi, prima di noi, ha sognato e pensato a questo traguardo - ha concluso il presidente del Gruppo Micologico Cebano, Giorgio Raviolo - Siamo orgogliosi di aver posato il tassello iniziale, anche per conto loro. Il Museo del Fungo costituirà la naturale e doverosa evoluzione degli sforzi e dell’impegno di questi anni: diventerà un centro studi, punto di riferimento importante per il nostro sodalizio, la Città e il territorio intero, dal punto di vista scientifico e culturale. L’iniziativa potrebbe anche avere un’importanza rilevante sotto l’aspetto turistico oltre a essere un fondamentale strumento didattico per ragazzi e studenti”.

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