GARESSIO - A Garessio si è discusso sul futuro della sanità territoriale della valle Tanaro con l’assessore Riboldi

Dal confronto è stato accertato, riconoscendo la condizione di area disagiata, come per ripensare i servizi pubblici sia necessario un dialogo stabile con Regione e Asl

24/11/2025 12:08

Venerdì 21 novembre si è svolto nella Casa dell’Amicizia di Garessio, l’incontro pubblico dedicato a “La medicina d’urgenza sul territorio: il futuro del Pronto Soccorso di Ceva”, a cui ha partecipato il consigliere regionale PD Mauro Calderoni, eletto in provincia di Cuneo. Con l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, le consigliere regionali Giulia Marro e Federica Barbero, e il presidente di “Co.Di.Ce.” Davide Prato, è stato affrontato un tema cruciale per la valle Tanaro e per l’intero territorio cuneese. Dalla serata è emerso un messaggio chiaro: “La comunità è stanca delle contrapposizioni. Oggi serve responsabilità, perché della situazione dei servizi pubblici – e della sanità in particolare – sono tutti chiamati a rispondere”. “Ho richiamato l’attenzione – spiega Calderoni - sul fatto che il sistema sanitario piemontese continua a reggersi grazie alla professionalità e dedizione degli operatori, ma che, allontanandosi dai grandi centri e dagli ospedali più attrezzati, cresce la preoccupazione dell’utenza. La distanza dai servizi genera fragilità e disuguaglianza, soprattutto per chi vive nelle aree montane e rurali. Per garantire dignità e qualità della vita in questi territori, la politica deve superare un’impostazione troppo urbano-centrica e correggere gli squilibri ereditati dal passato”.  Mauro Calderoni ha evidenziato le priorità dell’azione politica:

Ho ricordato che tali criticità – ha precisato - contribuiscono al sovraccarico dei Pronto soccorso, all’aumento dei tempi d’attesa e alla rinuncia alle cure da parte di molti cittadini: nel 2024 ciò è accaduto al 9 per cento dei piemontesi. È dunque indispensabile portare a compimento la riforma territoriale, con Case e Ospedali di Comunità pienamente operativi ed efficienti”. “In questo quadro – sottolinea - è del tutto condivisibile quindi la forte difesa del Pronto soccorso di Ceva: la riduzione dell’orario è stata percepita come un ulteriore arretramento, in un territorio già colpito dallo spopolamento. La politica è chiamata a scegliere: accettare che le aree interne continuino a perdere abitanti e servizi, come indica la strategia attuale del governo Meloni, oppure invertire con decisione la rotta. Le valli cuneesi stanno perdendo popolazione e invecchiando rapidamente. Ogni presidio ridotto o servizio perso alimenta incertezza e spinge nuove persone a lasciare il territorio”. Dal confronto è arrivato un segnale netto: ripensare la sanità e i servizi pubblici in valle Tanaro richiede un dialogo stabile con Regione e Asl, riconoscendo la condizione di area disagiata e programmando interventi adeguati. “Confermo la mia totale disponibilità - conclude Calderoni - a sostenere la comunità della valle Tanaro nel confronto con la Regione Piemonte, affinché nessun territorio venga lasciato indietro”.

c.s.

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