CEVA - Ceva, stamane il presidio per dire no alla chiusura del distaccamento della Polizia Stradale

Un centinaio di persone hanno manifestato contro la decisione paventata dal Ministero dell'Interno. Presenti amministratori, sindacati e rappresentanti della politica

10/02/2020 13:24

 
Nella mattinata di oggi, lunedì 10 febbraio, un centinaio di persone ha manifestato davanti alla caserma della Polizia Stradale di Ceva per dire no alla chiusura del distaccamento contenuta in un piano di razionalizzazione del Ministero dell’Interno. Nei piani del Viminale la stazione di Ceva dovrebbe essere soppressa insieme a quelle di Borgomanero e Domodossola (in Piemonte).
 
Tra i manifestanti, oltre a tanti amministratori locali, erano presenti anche i sindacati, con ben sei sigle: SIULP, SAP, F. COISP, SIAP, FSP, SILP CGIL.”Il Cebano è un territorio periferico di confine importante anche nei collegamenti interregionali e difficile - spiegano -, dove la presenza della Polizia stradale nella fondovalle rappresenta un servizio irrinunciabile e un punto di riferimento: diciamo no alla proposta di soppressione del presidio”.
 
Oltre ai parlamentari Monica Ciaburro, Giorgio Bergesio e Marco Perosino, erano in loco anche i consiglieri regionali Paolo De Marchi e Matteo Gagliasso: “Poco meno di un anno fa la Lega garantì la continuità e l’eventuale potenziamento nel territorio del cebano - attacca l’esponente della Lega saviglianese -. Con il ritorno del PD, e al loro guinzaglio il M5S, apprendiamo che per loro è più importante foraggiare il business dei migranti (con un recente incremento di fondi) piuttosto che investire sulla sicurezza dei cittadini del nostro Paese”.  “Insieme al Governatore della Regione Piemonte, Cirio, è stato chiesto un incontro con il Ministro dell’interno - conclude l’esponente leghista -.Vogliamo e lavoriamo per avere più sicurezza sul territorio e meno finanziamenti ai trafficanti di esseri umani".
 
 
 

Redazione

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