MONDOVÌ - Giro delle Valli Monregalesi: la sicurezza che fa la differenza in gara

Riceviamo e pubblichiamo

26/05/2017 19:11

Il cielo è sempre più blu su Mondovì. E le iscrizioni continuano ad arrivare nella “capitale” monregalese che dopo la 69° edizione della Coppa Bruno Giacosa, andata in scena domenica scorsa, farà da cornice naturale alla ventesima edizione del Giro delle Valli Monregalesi. Una manifestazione all'insegna della sicurezza. La sicurezza che fa la differenza in gara. Soprattutto al Giro delle Valli Monregalesi, quarta prova del prestigioso circuito Coppa Piemonte, in programma domenica nel comprensorio monregalese (partenza ore 9,30 da Corso Europa). 
 
Il piano sicurezza studiato e realizzato da Domenico Pizzi Mantella, presidente della Ciclo Amateurs Mondovì, Matteo Gazzola e Luca Asteggiano, direttore di organizzazione, denota la sensibilità del comitato organizzatore nella prevenzione dei rischi e sicurezza dei ciclisti in gara. In tutto saranno in servizio 40 volontari, 5 infermiere volontarie, 6 ambulanze 5 auto-mediche, 5 medici, coordinati dal dottor Davide Gasparino, responsabile sanitario, che sarà coadiuvato dal volontario Cri, Matteo Gazzola, responsabile dell'organizzazione e del coordinamento. In supporto al Comitato CRI di Mondovì interverranno anche il Comitato CRI di Cuneo, con una automedica e il Comitato CRI di Susa, con un posto di comando avanzato, che permetterà la geolocalizzazione di tutti i mezzi presenti, al fine di poter rispondere prontamente alle chiamate di soccorso. Il Posto di soccorso avanzato è allestito dal Comitato Cri di Mondovi e sarà collocato nell’area di partenza e arrivo della gara, a cui è prevista la partecipazione di circa duemila ciclisti. 
 
«La Croce Rossa - è il commento di Viviana Beltrandi, presidente del Comitato CRI di Mondovì - è presente al Giro delle Valli Monregalesi con tutto il proprio supporto di mezzi e di persone, grazie alla collaborazione di tre Comitati, Mondovì, Cuneo e Susa, cui va il mio ringraziamento. Come in altre occasioni, dove è prevista la presenza di migliaia di persone, la Croce Rossa metterà a disposizione la propria professionalità per poter essere in grado di dare risposte concrete in caso di ogni possibile emergenza. È una partecipazione che vuole anche far conoscere “sul campo”, come la CRI sia non solo soccorso con le ambulanze, ma partecipi attivamente ai momenti di aggregazione, per far conoscere le tante attività che svolge quotidianamente»
 
A cui si aggiungono ben trenta scorte tecniche del gruppo S.T.A.G. e 150 postazioni presidiate da personale Asa. 
 
Recentemente i dirigenti della società organizzatrice hanno effettuato anche un sopralluogo lungo la salita della Colla del Prel, Cima Coppi della prova regina, che sarà scalata nel finale salendo dal versante di Corsaglia per raggiungere le località di Bossea, nel cui territorio sorge la Grotta di Bossea prima grotta turistica italiana, e Prato Nevoso, località sciistica che fa parte del Mondolè Sky, prima di ricongiungersi con il percorso medio a Frabosa Sottana. 
 
Grazie alla collaborazione di Marco Bersezio, ciclo presidente del Gs Passatore, gli Amici di Fontane e i tecnici della provincia di Cuneo sono stati effettuati alcuni interventi per mettere in sicurezza diversi tratti della salita del Colla del Prel. Ma il comitato organizzatore invita i partecipanti a prestare attenzione in alcuni tratti del percorso. 
 
“Dopo gli eventi alluvionali dello scorso inverno il manto delle strade interessate dall’attraversamento delle due prove è comunque, in generale, discreto – sottolinea Luca Asteggiano – in alcuni tratti si evidenziano però smottamenti e conseguentemente manto stradale sporco di fogliame o brecciolino. Si segnala al km 87,5 del percorso Granfondo (dopo il primo tratto di discesa da Viola st Gree a Pamparato) l’attraversamento di un cantiere con passaggio obbligato a sinistra (in salita), invitiamo i partecipanti a prestare comunque la massima attenzione ed agevolare l’eventuale passaggio di mezzi di soccorso. La salita al Prel è stata ripulita da tronchi e massi, resta comunque un fondo particolare in quanto continui piccoli smottamenti rendono il manto stradale non perfettamente pulito”.

c.s.

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