MONDOVÌ - Messe libere, il vescovo di Mondovì frena: ‘Con i fedeli solo dal 25 maggio’

Monsignor Miragoli ha deciso di posticipare la riapertura delle celebrazioni nonostante l’accordo tra il governo e la Cei: ‘Meglio ripartire bene che ripartire presto’

Redazione 12/05/2020 11:59

 
I fedeli della diocesi di Mondovì dovranno aspettare una settimana in più prima di tornare tra i banchi delle chiese per assistere alla messa. Lo ha deciso il vescovo Egidio Miragoli che attraverso una lettera aperta  indirizzata ai presbiteri, ai diaconi e a tutta la comunità cristiana monregalese ha spiegato le ragioni che l’hanno indotto a richiedere un ‘supplemento di prudenza’ prima di tornare alla normalità.
 
Il protocollo firmato ieri dal premier Conte e dal presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Bassetti, consente a partire dal prossimo 18 maggio la celebrazione di messe, battesimi e matrimoni in chiesa a patto di rispettare le norme sulla capienza e il distanziamento, di imporre l’obbligo di mascherina ai fedeli partecipanti e di igienizzare i luoghi di culto dopo ogni liturgia.
 
Monsignor Miragoli, però, ha scelto motu proprio di posticipare fino al 25 maggio la serrata ecclesiale, giustificando la decisione con “la necessità di un atteggiamento di grande prudenza, in attesa di una più precisa valutazione degli effetti positivi, o meno, determinati dall’avviamento della ‘fase 2’”. Le motivazioni sono molteplici, a cominciare dalle numerose prescrizioni igienico-sanitarie richieste “e che, di fatto, permetterebbero a pochi fedeli di poter partecipare alle celebrazioni”. Il vescovo cita inoltre le difficoltà che deriverebbero per la gran parte delle comunità dall’adempimento a tutte le misure di contenimento richieste, con il rischio reale che tali misure “penalizzino, quando non snaturino, l’esperienza profonda della partecipazione all’Eucaristia”. Tutto considerato, meglio attendere qualche giorno in più “al fine di prepararci meglio, spiritualmente e tecnicamente, ad una graduale ripresa delle celebrazioni”.
 
Unica eccezione ammessa “nelle modalità consentite e concordate” sarà la celebrazione al santuario di Vicoforte della solennità dell’Ascensione e del tradizionale pellegrinaggio il 24 maggio: “Come a suo tempo comunicato, - spiega monsignor Miragoli - in quella occasione rinnoverò, a nome della Diocesi, il Voto fatto dai miei predecessori, con l’impegno, nel prossimo decennio, a vivere l’annuale pellegrinaggio come solenne rendimento di grazie alla Vergine Maria Regina del Monte Regale per la protezione che anche in questa circostanza non ci ha fatto mancare”.
 
A tutti i fedeli si raccomanda di accogliere benevolmente queste disposizioni, nella certezza che anche così si possa contribuire a una più veloce e sicura ripresa della vita comunitaria: “L’importante non è ripartire presto, ma ripartire bene, nella sicurezza maggiore possibile per tutti e con riti il più possibile vicini alle nostre tradizioni e alle esigenze della nostra fede e della nostra spiritualità”.

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