MONDOVÌ - Mondovì in Movimento ci riprova: ‘Il candidato per la Fondazione CRC resta Gabriele Campora’

L’ex capo di gabinetto del sindaco Adriano è stato proposto per due volte dal Comune e bocciato dall’ente. Ma i suoi non demordono: ‘Possiede i requisiti’

Andrea Cascioli 11/08/2020 17:48

 
Il muro contro muro con la Fondazione CRC non spaventa l’amministrazione monregalese. O perlomeno una parte di essa, la lista Mondovì in Movimento (Mo.Mo.), una delle sette che hanno ottenuto seggi nell’assemblea cittadina all’interno del Patto Civico guidato dal sindaco Paolo Adriano.
 
Nella giornata di ieri (lunedì 10 agosto) la fondazione bancaria ha riaperto fino al prossimo 24 settembre il bando per la nomina di un consigliere nell’area monregalese. Sembrava l’epilogo dello scontro che nell’ultimo mese ha opposto la giunta Adriano all’ente guidato da Giandomenico Genta: oggetto del contendere la designazione per quell’incarico di Gabriele Campora, appoggiata con convinzione da Mondovì ma bocciata per ben due volte a Cuneo.
 
Le motivazioni della scelta, ratificata all’unanimità dal Consiglio generale, sono state tenute riservate. Ed è proprio questo fatto a suscitare sospetti tra i compagni di lista di Campora, che scrivono in una nota ufficiale: “Non è dato sapere quali siano nel dettaglio le ipotetiche mancanze che hanno impedito la ratifica della nomina di Gabriele. Non è neppure chiaro se i Consiglieri siano stati compiutamente informati del contenuto della nota inviata in Fondazione CRC dal nostro Sindaco, contenente gli approfondimenti legali utili a dimostrare la fondatezza della designazione. Qualcuno potrebbe esser tentato di derubricare questa vicenda a poco significativa querelle agostana o di strumentalizzarla politicamente, ma farebbe un errore imperdonabile. Si tratta di un fatto di gravità inaudita, che mina il concetto stesso di rappresentanza territoriale in Fondazione CRC, il cui esito è (per il momento) quello di impedire al Comune di Mondovì di avere un proprio designato di fiducia in seno al Consiglio Generale”.
 
Il 48enne Campora, di professione consulente finanziario, è il leader politico di Mo.mo nonché l’artefice dell’operazione che alle ultime elezioni ha portato quella che era stata la principale lista di opposizione della scorsa legislatura a tagliare i ponti con il centrosinistra e allearsi al Patto Civico. L’accordo ha fruttato un assessore (Erika Chiecchio), un consigliere comunale (Maria Cristina Gasco) e il posto di capo di gabinetto per lo stesso Campora, dimessosi subito prima di tentare la scalata in Fondazione CRC.
 
“Conosciamo molto bene Gabriele, il nostro Presidente, e sappiamo che possiede i titoli necessari a ricoprire il ruolo di Consigliere della Fondazione CRC, sia dal punto di vista formale che da quello sostanziale” obiettano ora i ‘movimentisti’ a chi, da Cuneo ma anche dalla stessa maggioranza monregalese, sostiene che la mancanza di requisiti sia stata alla base del niet opposto dalla Fondazione: “Ciò che lascia però particolarmente stupefatti è il muro di gomma che è stato eretto dalla Fondazione su questo tema. Chissà quanti soggetti, pubblici e privati, dovranno (o avranno dovuto), secondo questa logica, scegliere i propri rappresentanti ponderando non solo le qualità degli stessi, ma anche la mancanza di veti”.
 
La lista che incarna l’’ala sinistra’ della coalizione di Adriano si dichiara quindi pronta ad andare avanti per la stessa strada, anche a costo di ingaggiare una guerra di carte bollate con l’ente di via Roma 17: “Metteremo in campo tutte le iniziative necessarie a sostenere - anche economicamente - ogni azione che Gabriele Campora riterrà di adottare per proseguire una sacrosanta battaglia contro un mondo che evidentemente è ancora legato a logiche che non ci appartengono e che combattiamo, da sempre”. Un avviso che lascia presagire futuri sviluppi per la vicenda, forse destinata a passare dalle stanze dei bottoni alle aule di tribunale.

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