VENASCA - A Venasca la rivolta dei genitori contro la preside: “È incompatibile con il territorio”

Stamattina una manifestazione contro il reintegro di Patrizia Revello. La dirigente scolastica è finita nell’occhio del ciclone per le bocciature di 25 studenti cinesi

a.c. 12/09/2022 08:40

È un inizio di anno scolastico turbolento quello che si prepara a Venasca, dove i genitori sono sul piede di guerra dopo aver appreso del reintegro della preside Patrizia Revello.
 
La dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Venasca-Costigliole Saluzzo era finita nell’occhio del ciclone, solo pochi mesi fa, dopo il “caso” delle bocciature a raffica ai danni di 25 studenti cinesi dello stesso istituto. L’anno scolastico era il 2020-21, il primo, travagliatissimo, anno di Covid e DAD. Bambini e ragazzi delle classi elementari e medie erano rimasti a casa, in educazione parentale, per poi essere bocciati agli scrutini finali. Alcuni si sarebbero visti conteggiare le assenze dopo che l’istituto - che conta un migliaio di alunni - aveva perso tutti i contatti con loro.
 
Ora la questione è al vaglio del giudice di pace: la prima udienza sarà il prossimo 24 ottobre, con alcuni insegnanti chiamati a testimoniare. Ma non è solo questo a preoccupare i genitori, che parlano di una vera e propria “incompatibilità territoriale” della preside. Per chiederne la rimozione dalla guida della scuola è stato indotto perfino un presidio di protesta, convocato per la mattina odierna alle ore 8. In contemporanea si svolgerà fino alle 10 un’assemblea sindacale del personale.
 
“Durante la sua dirigenza - si legge in una nota diffusa dai promotori della manifestazione - sono state moltissime le problematiche riscontrate tra cui: totale mancanza di comunicazione tra dirigenza e famiglia, le famiglie venivano spesso ignorate nelle loro richieste e molte domande o richieste sono ancora in attesa di una risposta; mancata attivazione di progetti e conseguente perdita di opportunità di crescita per i nostri figli; mancata attivazione del Progetto Scuola Estate; restituzione di fondi di progetti extra e di attività di potenziamento; nel plesso di Costigliole, per quattro settimane, non sono stati attivati i rientri pomeridiani, con una conseguente perdita di ore scuola per i nostri figli; in periodo Covid, nonostante la segnalazione di positività con isolamento, nonostante ripetute richieste, non è stata attivata la DaD per i bambini sottoposti a quarantena; non sono state attivate le supplenze per Covid: gli insegnanti ammalati sono stati spesso sostituiti da colleghi/e di sostegno, togliendo di fatto un diritto ad alcuni bambini; le modalità della DaD sono sempre state oscure ed inaccessibili; molte ore di sostegno durante la DaD sono state decurtate, senza la minima spiegazione”. Ai bambini con bisogni educativi speciali, aggiungono, non sarebbe stata offerta subito la possibilità di seguire in presenza le lezioni, nonostante ciò fosse previsto dalla normativa. Poi c’è la questione degli alunni di famiglie cinesi “abbandonati a loro stessi e bocciati a fine anno, senza che la scuola si attivasse per il loro recupero”.
 
Il pasticcio delle bocciature era costato alla Revello la visita degli ispettori scolastici e la successiva sospensione dal servizio. Questo provvedimento è venuto meno per decisione dell’Ufficio Scolastico Regionale, ma i sindacati nutrono le medesime perplessità dei genitori “no preside”. Tra l’altro non è la prima volta che la dirigente scolastica va incontro a contestazioni analoghe. Nel 2015, ricorda la Cgil cuneese, era stata condannata per comportamento antisindacale quando era dirigente a Saluzzo. Nel Torinese le levate di scudi delle famiglie avevano portato al suo allontanamento prima da Luserna San Giovanni e poi dall’istituto comprensivo 4 di Pinerolo, da dove è approdata successivamente a Barge e infine in val Varaita.

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