Riceviamo e pubblichiamo la riflessione del sindaco di Saluzzo Franco Demaria in merito all'accoglienza dei lavoratori stagionali.
Facciamo chiarezza: si sta alimentando una psicosi ingiustificata. Nel Saluzzese non c’è alcuna emergenza fuori controllo, ma un lavoro quotidiano, serio e organizzato che da anni cerca di rispondere a una questione strutturale con strumenti concreti, umani e legali. Dopo anni di impegno costante, costruito passo dopo passo assieme a istituzioni, sindacati, terzo settore e aziende, la rete di accoglienza del Saluzzese per i lavoratori stagionali ha ottenuto un riconoscimento importante, non solo formale ma anche economico: un sostegno da parte della UE, attraverso un finanziamento del PNRR che ne ha rafforzato l’impianto e ne ha certificato il valore.
In questo contesto – consapevoli dei risultati ottenuti ma anche delle criticità ancora aperte – qualche settimana fa abbiamo scelto di compiere un ulteriore passo avanti. Come ogni anno, decine di persone arrivano nel territorio in cerca di un impiego agricolo. Alcune hanno già un contratto, altre sono in attesa e, anche per queste ultime stiamo cercando di offrire una risposta umana e dignitosa.
In assenza di un quadro normativo nazionale chiaro, aggiornato e coerente con le realtà dei territori agricoli, ci siamo mossi ancora una volta in autonomia, procedendo per tentativi ma con determinazione e responsabilità. Abbiamo rafforzato la collaborazione con la Prefettura, coinvolto i Comuni del territorio e lavorato a stretto contatto con la Caritas Diocesana, mettendo a disposizione risorse comunali per sostenere la loro operatività. Fondamentale è anche il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, appena deliberato. Grazie a questo lavoro di squadra, sono già stati attivati 58 nuovi posti letto, e stiamo continuando a lavorare per individuare ulteriori soluzioni.
Dispiace – e non poco – che, a fronte di questo impegno concreto, ci sia chi preferisce soffiare sul fuoco dell’allarmismo e della confusione. Un atteggiamento irresponsabile, utile solo ad alimentare tensioni, in totale assenza di proposte e di visione amministrativa. Noi scegliamo la strada della responsabilità. Quella della coerenza, del lavoro quotidiano, del dialogo tra istituzioni e comunità.
Perché accoglienza, legalità e lavoro non sono slogan, ma valori da praticare, giorno dopo giorno. Il Saluzzese, ancora una volta, sta facendo la sua parte, ed è oggi riconosciuto come un modello di riferimento a livello nazionale. Un laboratorio sociale premiato non per caso, ma per il coraggio e la serietà con cui ha affrontato – e continua ad affrontare – una delle sfide più complesse del nostro
tempo.