SALUZZO - Braccianti della frutta, parla il Questore: ''L'assenza di alcuni sindaci è assordante''

Ieri l'operazione di ricollocazione dei migranti nei comuni limitrofi a Saluzzo e i controlli nelle aziende agricole (quattro irregolari su sei)

Samuele Mattio 03/07/2020 15:14

All’indomani della maxi operazione di controllo sul settore agricolo del Saluzzese il Questore di Cuneo, Emanuele Ricifari, ha tracciato un bilancio a bocce ferme dell’azione interforze, senza ‘mandarle a dire’ a chi, volente o nolente, ostacola la risoluzione del problema dell’accoglienza diffusa dei braccianti.
 
Oltre alle verifiche - di cui abbiamo già dato conto sulle nostre colonne - nel parco di piazza Aliberti a Saluzzo, dove 133 migranti sono stati identificati e sottoposti a screening prima di essere ridistribuiti nei comuni limitrofi, sono stati effettuati controlli presso sei aziende agricole, in quattro delle quali sono state evidenziate irregolarità. Le anomalie riscontrate da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza sono al momento coperte da segreto istruttorio, ma non è necessario aver sostenuto un esame universitario di statistica per capire che l’azione dei militari ha colpito nel segno.
 
A compimento dell’identificazione, nella giornata di ieri è stata portata avanti un’operazione di ridistribuzione dei braccianti sul territorio. Con il supporto di due pulmini messi a disposizione dalla Prefettura i migranti sono stati accompagnati - per evitare l’assembramento a Saluzzo - anche in quei Comuni che fino ad oggi non erano stati interessati dall’accoglienza: 33 a Lagnasco, 25 nella stessa Saluzzo, 19 a Busca, 11 a Savigliano e Verzuolo, 10 a Revello e Villafalletto, 5 a Costigliole Saluzzo, 3 a Manta e Pagno.
 
“Oltre ai sindaci di Saluzzo e Lagnasco, che hanno seguito le operazioni in prima persona, voglio ringraziare i primi cittadini di Villafalletto, Costigliole e Verzuolo per come hanno affrontato l’emergenza”, ha detto il Questore. Menzione particolare per il sindaco di Savigliano “che ha immediatamente emesso un’ordinanza e montato una tenda, costituendo un gruppo di sostegno in collaborazione con la Croce Rossa”. Mentre Ricifari ha stigmatizzato il comportamento di chi si è mostrato poco disponibile: “Registro un’assordante assenza di alcuni sindaci”, ha detto laconico.
 
“Aggiungo che in un caso l’azienda ha sistemato una tenda nel proprio campo, cosa assolutamente consentita - ha continuato l’ex vicequestore di Brescia - Non ci sono osservazioni se uno si monta la tenda da solo. Osservo che nonostante la grande disponibilità mostrata dalle istituzioni e dal Comune di Saluzzo - i quali hanno messo a disposizione somme per installare container all’interno delle aziende - sono ancora pochi quelli che vi hanno ricorso. Siccome siamo a stagione inoltrata devo ritenere che o non è conosciuta o, per motivi che mi sono ignoti, non è gradita”.
 
Un ringraziamento anche alla collega Pierazzi (dirigente del PASeI n.d.r.), che ha diretto le operazioni e tutti i funzionari che hanno collaborato, i mediatori culturali messi a disposizione dal Comune di Saluzzo e la Caritas - ha aggiunto, per poi lanciare una frecciata ad alcune sigle -. La grande soddisfazione è aver dimostrato a tutti, compresi i mediatori culturali che la sera precedente si sono tirati indietro, che anche la Polizia può fare un’operazione di assistenza sociale: spero di aver conquistato la fiducia di chi aveva dubbi. Con il loro aiuto avremmo fatto ancora meglio”.
 
Dal suo ufficio della Questura Ricifari ha voluto denunciare una serie di comportamenti controversi adottati da alcuni imprenditori agricoli. “Non ospitiamo i braccianti in azienda perché i vicini non vogliono, si sentono insicuri”, è quanto alcuni operatori del settore hanno risposto alla richiesta di accoglienza diffusa. Il Questore ha anche segnalato alcune chiamate censurabili alla centrale operativa: “Chi sono questi neri? Non posso più fare uscire mia figlia”.
 
Il funzionario non lo ha detto espressamente, ma ha fatto intendere che il razzismo strisciante di un certo tessuto sociale ostacola la risoluzione del problema: “Nonostante le oltre 30 mila presenze negli ultimi tre anni non c’è stato un solo episodio di ingiurie, disturbo alle persone, violenza che riguardasse i braccianti registrato da parte della Polizia”, ha constatato.
 
“Mi sono giunti i ringraziamenti dei parlamentari di destra e di sinistra, che all’unanimità hanno apprezzato l’operazione, ma noi non abbiamo fatto altro che il nostro dovere: ora tocca ad altri”, ha concluso.
 
Intanto martedì in Prefettura è stato firmato un protocollo tra i vari enti interessati che fa chiarezza sulla situazione che riguarda i migranti regolari. Il documento ha certificato l’oggettiva natura sovracomunale di un problema che deve essere affrontato in modo coordinato e sinergico anche per quanto riguarda le spese da sostenere. In ballo ci sono i  fondi per attività di accompagnamento e informazione nell’ambito del progetto “Fami” (Fondo asilo e migrazioni internazionali) del ministero dell’Interno per la gestione dell’accoglienza dei migranti regolari. Altri finanziamenti saranno reperiti, come per gli anni scorsi, tramite le fondazioni bancarie per allestimenti e strutture abitative, oltre alle spese accessorie: dalle mascherine alle pulizie allo smaltimento dei rifiuti. Saranno la Provincia e gli altri soggetti pubblici a fare da riferimento per la concessione di tali finanziamenti.

Notizie interessanti:

Vedi altro