SALUZZO - Calderoni: “Il Nord Ovest sarà il perno della logistica verso l’Europa del Nord. Ma Cuneo è esclusa”

Il sindaco di Saluzzo e segretario provinciale del Pd si interroga: “Che ne è stato del retroporto di Vado Ligure, col polo logistico intermodale Fossano-Levaldigi?”

Redazione 20/07/2023 15:40

Riceviamo e pubblichiamo:
 
Nei giorni scorsi una interessantissima inchiesta di Paolo Griseri su La Stampa sottolineava che nei prossimi 10 il Nord-Ovest diverrà il perno della logistica e del transito delle merci verso l’Europa del Nord. Tutto si giocherà sull’asse Genova, Alessandria, Torino.
 
Da anni infatti si progetta di fare del Piemonte la piattaforma logistica per ricevere, assemblare e smistare merci e prodotti in tutta Europa, sulla scia dei progetti del corridoio ferroviario Torino - Lione e del terzo valico tra Genova e Alessandria.
 
Una partita da cinquanta milioni di tonnellate di merci all’anno e la possibilità concreta di far tornare centrale il Nord-Ovest e che speriamo possa essere uno dei temi della prossima campagna elettorale regionale, anche a fronte delle dichiarazioni del presidente Cirio secondo cui “il futuro dei nostri territori è destinato a mutare profondamente e sarebbe un grave errore non coglierne le opportunità”.
 
Una grande opportunità per il Piemonte, dunque, da cui pare però del tutto esclusa la provincia di Cuneo. Il Tenda è nella totale incertezza che tutti conosciamo. Il Maddalena è in stato comatoso e nemmeno più si parla della variante di Demonte. Taglio di corse sulla Cuneo - Ventimiglia e silenzio assordante su Cuneo - Saluzzo - Savigliano, Cavallermaggiore - Bra e Cuneo - Mondovì.
 
Che ne è stato del progetto retroporto di Vado Ligure, col polo logistico intermodale nell’area Fossano - Levaldigi, che darebbe finalmente una vocazione all’aeroporto di Cuneo e gambe alla prima provincia per export del Piemonte dopo l’area metropolitana? Eppure con pochi investimenti si potrebbe adeguare la ferrovia Torino-Savona anche al servizio merci.
 
Servirebbe una forte volontà delle forze economiche, sociali e politiche per costringere la Regione Piemonte ad investire anche sulla Granda, andando finalmente oltre i convegni, gli studi, i progetti. Questo è il tempo. Oggi ci sono le risorse. Domani sarà troppo tardi ed anche il “modello Cuneo” rischia di pagare un prezzo altissimo.
 
 
Mauro Calderoni

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