SALUZZO - Dopo il “calvario” del Covid il vescovo di Saluzzo ringrazia gli operatori sanitari

Monsignor Bodo ha affrontato il ricovero nonché la perdita di sua madre a causa del virus: “Ho avuto modo di apprezzare in prima persona la vostra premura”

Redazione 27/05/2021 20:16

 
Torna a scrivere agli operatori sanitari monsignor Cristiano Bodo, il vescovo di Saluzzo, come aveva fatto un anno fa agli inizi della pandemia. Questa volta, oltre che da pastore di anime, lo fa da ex ammalato che ha vissuto sulla sua pelle quello che chiama il “calvario” del Covid.
 
Lo scorso 17 aprile il vescovo aveva annunciato di aver contratto la malattia, senza nascondere la sua preoccupazione. In seguito il religioso 52enne, originario di Vercelli, ha dovuto affrontare il ricovero e purtroppo anche la perdita della madre, Maria Grazia Vicario, vittima dello stesso virus.
 
Dopo il dolore viene però il tempo del ringraziamento, espresso a tutti coloro che lo hanno assistito. Queste le parole del messaggio indirizzato al personale sanitario:
 
“Carissimi medici, infermieri, operatori socio sanitari e personale tutto, circa un anno fa vi scrivevo una lettera per ringraziarvi e per manifestarvi la mia vicinanza, pensavo che in qualità di Vescovo di questa Diocesi di Saluzzo fosse doveroso anche per manifestarvi la vicinanza di tutta la comunità cristiana. Si stava uscendo dalla prima ondata della pandemia, colti di sorpresa dall’arrivo del Coronavirus ci eravamo scoperti tutti indifesi e impauriti dinanzi a questa situazione che aveva messo in discussione la nostra normalità.
 
Vi scrivo un anno dopo, a seguito della recrudescenza del Virus in autunno e in questa primavera, ma ben differenti sono i motivi che mi spingono quest’oggi. Circa un mese fa mi ammalavo di Covid e di seguito anche mia madre: da lì è iniziato per noi due quel «calvario» che tanti avevano già vissuto. Le condizioni di salute di mia madre si sono aggravate velocemente e dopo pochi giorni è stato necessario il suo ricovero in ospedale, il trasferimento in rianimazione e come sapete mia madre, è venuta a mancare.
 
I sentimenti che abitano il mio cuore in questo momento sono tanti, ma tra il molto dolore si rende presente la gratitudine per tutti voi, e questa volta ve la voglio esprimere dopo averne fatto esperienza personalmente. Ho avuto modo di apprezzare in prima persona la vostra premura, la vostra competenza, la vostra umanità e vi ringrazio perché quanto era umanamente possibile fare, è stato fatto. Nulla è rimasto intentato e questo mi spinge a ringraziarvi di vero cuore e se un anno fa lo facevo guardando dall’esterno quanto stava avvenendo, oggi lo scrivo dopo aver sperimentato in prima persona tutto questo.
 
Alla gratitudine che esprimo a tutti voi unisco il ricordo nella preghiera e la mia benedizione, su voi e sui vostri famigliari. Un grande abbraccio a tutti voi”.

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