SALUZZO - L’ospedale di Saluzzo riparte: 160 i pazienti Covid assistiti durante l’emergenza

L’assessore regionale Icardi ha rassicurato sui nuovi posti in terapia intensiva: ‘A breve risolveremo la situazione col ministero’. Elogi anche dal sindaco Calderoni

Redazione 09/07/2020 16:40

 
L’ospedale di Saluzzo riparte e ringrazia i donatori che lo hanno sostenuto nei difficili mesi della pandemia: 160 i pazienti Covid assistiti in questo periodo, ricorda il direttore generale dell’Asl Cn1 Salvatore Brugaletta, che ringrazia oltre agli operatori della sanità anche i sindaci del territorio e le associazioni di volontariato che hanno raccolto un milione di euro di donazioni con il contributo di sessanta imprese.
 
Oggi restano solo tre ricoverati affetti da Covid, ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi, specificando che “il piano aziendale approvato dalla Regione e disposto dal direttore Brugaletta sta funzionando. Stanno ripartendo tutte le attività e le visite che erano state sospese”. A Saluzzo è previsto un nucleo di otto posti di terapia intensiva a supporto di quella pneumologica già presente: “Il ministero ha fatto qualche rilievo ma credo che a breve risolveremo la situazione e Saluzzo potrà essere dotata di questo nuovo servizio importantissimo soprattutto per le sale operatorie” ha concluso Icardi.
 
Nessun ridimensionamento in vista per il nosocomio saluzzese, quindi, nonostante i timori suscitati dalla lettera del ministero e amplificati dal botta e risposta tra i parlamentari leghisti Bergesio e Gastaldi e la collega democratica Gribaudo. Sulla questione è intervenuto anche il sindaco della capitale del Marchesato, Mauro Calderoni, elogiando l’attività del responsabile della sanità regionale: “La buona politica non attacca e non ammicca, ma costruisce sintesi partendo anche dagli antipodi. Con Luigi Icardi ci divide quasi tutto ma lui, a differenza di altri politici, ha davvero a cuore il territorio e si adopera per migliorarne le condizioni e i servizi”.
 
“Gli ospedali territoriali come il nostro, che sembravano segnati fino a pochi mesi fa, hanno dimostrato di avere invece molto senso, proprio durante la pandemia, perché integrati con e nel territorio, modulari e modulabili in tempi rapidissimi” ha inoltre sottolineato Calderoni.

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