SALUZZO - 'Nessuna soluzione allo sfruttamento senza cambio di gestione dell'agricoltura'

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore che commenta la situazione degli stagionali di Saluzzo replicando alle affermazioni di CasaPound

r.c. 08/08/2018 14:47

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore, che replica alle affermazioni dei militanti di CasaPound, pubblicate ieri, relativamente alla situazione dei lavoratori stagionali di Saluzzo.
 
Gentile Direttore di Cuneodice.it, 
mi permetto d’intervenire nel dibattito sulle condizioni lavorative e di vita dei braccianti immigrati a Saluzzo, come già feci nel 2012, commentando un recente comunicato stampa di CasaPound di Cuneo.
 
L'immigrazione non può essere bloccata all'interno del sistema capitalista, come richiedono i militanti che nel loro intervento esprimono invece una retorica buonista nei confronti della barbarie e dello sfruttamento del capitalismo: nella raccolta frutta e verdura in Italia l'anello forte della catena capitalista da abbattere è quello della Grande Distribuzione Organizzata. Agricoltori, caporali, e per ultimi i braccianti immigrati sono il risultato dello schiavismo imposto dai monopoli privati delle catene dei supermercati nazionali, come internazionali, visto che molti dei prodotti agricoli italiani finiscono anche sugli scaffali dei supermercati esteri.
 
L’unica soluzione plausibile sarebbe la collettivizzazione del settore agricolo ed il controllo diretto dei lavoratori di tutta la fliliera agricola, a partire dalla produzione fino alla vendita di frutta e verdura: ciò può avvenire solo col socialismo-comunismo. Agli esponenti di CasaPound che chiedono lo sgombero dei braccianti immigrati dal capannone ex-Cogibit, bisognerebbe ricordare che l’unico sgombero legittimo sarebbe quello da applicare a Roma, come richiesto da diversi sindaci del Lazio, da cittadini, ed associazioni nei confronti dell’occupazione dell'immobile al numero 8 di via Napoleone III, a due passi dal Viminale. Infatti, occupato dal 2003 dal CasaPound che ha trasformato l’immobile pubblico, di proprietà del demanio e del ministero dell’istruzione, in sede ufficiale del partito, con tanto di alloggi per i famigliari della dirigenza di partito.
 
Alain Fissore - Partito Comunista Cuneo


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