Riceviamo e pubblichiamo.
La stagione della raccolta della frutta nel territorio saluzzese è ormai alle porte.
Verranno impegnati in media di 9.000 lavoratori, italiani e stranieri per i quali andranno definite regole certe per limitare al massimo il rischio contagio nei campi, nei magazzini e negli alloggiamenti che verranno allestiti.
Dopo aver assistito meravigliati alla nascita di nuovi tavoli sull’emergenza COVID a Saluzzo, parziali nella composizione e deficitari nelle proposte avanzate, abbiamo avuto una prima presa di contatto con le associazioni Coldiretti, Confagricoltura, CIA nella sede del EBAT-FAVLA, ente bilaterale del settore agricolo.
All’ordine del giorno sono stati affrontati i temi richiamati dal Protocollo Nazionale per il contrasto del virus nei luoghi di lavoro, condiviso tra Governo e Parti Sociali il 14 marzo e aggiornato il 24 aprile. Il Protocollo Nazionale prevede la costituzione di Comitati Aziendali/Territoriali composti dalle rappresentanze sindacali, datoriali, dei lavoratori per la sicurezza.
Tenuto conto della specificità del territorio saluzzese, dei rischi diretti e indiretti derivanti dall’emergenza in atto a cui sarebbero sottoposti i lavoratori e le comunità locali qualora non si adottassero tutte le misure di prevenzione necessarie, abbiamo proposto che il costituendo Comitato Territoriale si avvalga della consulenza di esperti sanitari e di allestimento campi di accoglienza.
Servono iniziative concrete: i tavoli a effetto li lasciamo ad altri, Comuni del territorio, Parti datoriali e Organizzazione dei Produttori che forse non hanno ancora compreso fino in fondo la complessità del problema e allontanano le soluzioni che vanno ricercate nelle sedi preposte a livello regionale e territoriale.
Altro tema in discussione è la carenza di manodopera e la necessità di individuare un sistema snello e efficace di incrocio domanda offerta di lavoro. A tal proposito giudichiamo positivamente la novità del portale regionale IO LAVORO e pensiamo che debba diventare la piattaforma di riferimento e non uno dei tanti possibili strumenti. Deve avere un accesso semplificato, multilingue e chiaro nella manifestazione del fabbisogno di manodopera. Tutto ciò favorirebbe l’allestimento di un sistema di accoglienza sicuro dal punto di vista igienico e sanitario basato su numeri certi e conosciuti.
In sintesi, serve uno sforzo comune e un diverso approccio delle Istituzioni pubbliche e delle Associazioni datoriali del territorio saluzzese. La tenuta economica del comparto frutticolo non può prevalere sulla tutela della salute dei lavoratori e delle comunità locali. E’ un equilibrio che va ricercato nel confronto con tutte le Parti coinvolte.
Noi saremo conseguenti nelle azioni che metteremo in campo.
Le segreterie provinciali di FAI-CISL, FLAI-CGIL e UILA-UIL