MARENE - A Marene Amazon regala i panettoni solo ai dipendenti ‘più produttivi’

Il caso è scoppiato dopo la denuncia di Uil Trasporti. Per il sindacato è un tentativo di dividere i lavoratori: ‘Premiano chi consegna di più violando il codice della strada’

Andrea Cascioli 26/12/2019 12:30

 
Il ‘caso’ è scoppiato alla vigilia di Natale, grazie alle segnalazioni dei delegati sindacali nello stabilimento Amazon di Marene e in quello di Brandizzo, in provincia di Torino. “Ci hanno comunicato che la Team Work, l’azienda che gestisce i corrieri a Marene per conto di Amazon, stava consegnando panettoni e bottiglie solo a chi aveva ‘lavorato bene’” spiega il segretario regionale di Uil Trasporti, Gerardo Migliaccio, il quale parla di “un tentativo di dividere i lavoratori” cui solo l’intervento del sindacato avrebbe posto fine: i panettoni di Natale, alla fine, sono stati regalati dalla Uil anche a chi non li aveva ricevuti.
 
A darne notizia per prima è stata La Repubblica, con un articolo firmato da Diego Longhin che riportava in chiusura la smentita della Team Work: “Non corrisponde al vero. Tutti gli autisti hanno ricevuto e stanno ricevendo un pensiero di Natale. Non si tratta né di un premio di produttività, né di un riconoscimento legato alla velocità di consegna. Per noi di Team Work la sicurezza dei nostri dipendenti è al primo posto”.
 
Per Migliaccio, sentito da Cuneodice.it, si tratta invece di un maldestro tentativo di correre ai ripari: “La consegna dei panettoni era cominciata più di una settimana fa e non tutti i dipendenti li hanno ricevuti: chiunque in azienda può confermarlo. Sanno di aver fatto una brutta figura e di aver perso un’occasione per avvicinare i lavoratori che sono tuttora in stato di agitazione dopo lo sciopero del Black Friday”.
 
Se infatti la querelle dei panettoni si può tuttalpiù derubricare a una trascurabile mancanza di bon ton aziendale, sullo sfondo permangono le tensioni tra i sindacati e la Team Work. L’azienda torinese di cui è amministratore unico Massimo Cammarata è una delle quattro che gestiscono il centro di smistamento Amazon di Brandizzo, ma è la sola operativa nel magazzino di Marene. Qui coordina circa novanta persone in media, che nei momenti di maggior attività arrivano fino a duecento unità.
 
La protesta che ha portato al clamoroso sciopero del Black Friday nasce proprio dal braccio di ferro sui carichi di lavoro dei fattorini, ritenuti eccessivi dal sindacato: “Nell’arco di un turno di nove ore - afferma il segretario di Uil Trasporti - vengono richieste a ciascun corriere circa 120 fermate. Le consegne variano dai 140 ai 200 pacchi in media, cioè pressappoco una consegna ogni tre minuti”.
 
Ritmi che secondo i ‘messaggeri’ di Amazon mettono a rischio non soltanto la salute psicofisica di chi lavora ma anche la sicurezza stradale: “A novembre i corrieri, riuniti in assemblea, hanno stabilito di attenersi alle regole del codice della strada. Da allora stanno tutti riducendo le consegne, anche se c’è chi è più ricattabile degli altri, magari perché ha un contratto di apprendistato in scadenza”. Le altre imprese, assicura Migliaccio, “hanno capito le ragioni della protesta. Ma la Team Work continua a fare ostruzionismo”.
 
Dietro al caso dei panettoni, insomma, ci sarebbe stata una volontà di premiare chi è disposto a correre qualche rischio in più sulla strada, all’insegna del fantozziano “chi non scatta niente scatti”.

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