"Dopo la stagione delle vacche grasse, “gonfiate” dai contributi dei primi conti energia, è arrivata quella delle vacche magre, quando si è scoperto che mantenere i grandi impianti, in assenza di aiuti pubblici adeguati, non era più conveniente. Adesso, le aziende zootecniche tornano a guardare con molto interesse al comparto del biogas. Non più impianti faraonici, il più delle volte realizzati da soggetti terzi solo a fini speculativi, ma strutture dimensionate a misura di allevamento, puntando alla sostenibilità economica e ambientale dell’azienda. Oggi, chi è in grado di autoalimentare un impianto di biogas, magari compensandolo con un sistema fotovoltaico, gode di un vantaggio enorme, sia economico, sia sul piano dell’ottimizzazione generale della gestione dell’azienda agricola, grazie anche alla produzione di digestato, che contribuisce a migliorare la fertilità del suolo e alla riduzione o eliminazione degli asservimenti legati ai terreni per gli spandimenti".
Cosi Corrado Bertello, responsabile zonale della sede Cia Agricoltori italiani di Fossano e referente provinciale di Cia Cuneo per la zootecnia, che oggi partecipa al convegno Agribiogas del Consorzio Monviso Agroenergia a Caramagna Piemonte, insieme al presidente regionale di Cia Piemonte Gabriele Carenini, al direttore provinciale di Cia Cuneo Igor Varrone e al responsabile del Settore tecnico di Cia Cuneo, Maurizio Ribotta.
"L’investimento nel settore del biogas – continua Bertello -, è tornato ad essere conveniente, grazie alle opportunità offerte dalle comunità energetiche, alle tecniche evolute di conduzione degli impianti, come la digestione anaerobica a secco, che ne migliorano di molto la resa. Si produce digestato, ma anche biometano, che può essere immesso nella rete del consumo massivo, oppure utilizzato per la produzione di energia elettrica. E’ un esempio virtuoso di economia circolare, che trasforma i rifiuti, nel caso specifico i liquami della stalla, e i sottoprodotti agricoli, in energia pulita".
Non ultimi, giocano un ruolo non secondario i bandi per i nuovi impianti di biometano e la riconversione degli impianti esistenti, così come i bandi per l’efficientamento degli impianti e i trattori a metano, oppure per la realizzazione di nuovi impianti di biogas elettrico di scala aziendale, oltre all’avvio dell’applicazione del sistema dei prezzi minimi garantiti sul biogas elettrico.
"Siamo fiduciosi nello sviluppo del settore agroenergetico – sostiene Bertello -, l’agricoltura su questo fronte dimostra di avere straordinarie potenzialità".