RACCONIGI - I lavoratori dell'ex Ilva ancora in sciopero: a Racconigi anche un blocco stradale

Nuova mobilitazione di fronte ai cancelli dello stabilimento racconigese. Calderoni (PD): "Servono risposte concrete"

25/11/2025 13:30

Riceviamo e pubblichiamo. Oggi (25 novembre 2025) davanti ai cancelli dell’ex Ilva di Racconigi si è svolto un nuovo sciopero dei lavoratori: i cancelli, ormai desolatamente chiusi, sono diventati simbolo di una vertenza rimasta senza risposte. Le organizzazioni sindacali, insieme agli operai, hanno momentaneamente bloccato la viabilità per richiamare l’attenzione sullo stallo del tavolo di crisi al Ministero. Il clima è di forte tensione: la mancanza di prospettive certe pesa su famiglie e comunità locali, che attendono da troppo tempo un piano industriale credibile. A questo disagio si somma lo sconcerto per le promesse non mantenute a livello regionale. Qualche giorno fa, in un confronto istituzionale, la vicepresidente della Regione Piemonte, Elena Chiorino, aveva assicurato che il percorso di riqualificazione dei laboratori in cassa integrazione sarebbe stato sostenuto attraverso fondi regionali dedicati. In realtà, i numeri parlano chiaro: solo 3 dipendenti su 85 sono stati ammessi ai percorsi di riqualificazione professionale, e nemmeno uno di quelli in cassa integrazione. "È una beffa dolorosa – dice il consigliere regionale PD Mauro Calderoni - per un territorio che vive da anni il limbo di una siderurgia ferma ma strategica. Non possiamo accettare che un’azienda così centrale per il tessuto manifatturiero italiano resti sul punto di scomparire senza una visione strutturata. Torniamo a chiedere con urgenza un piano industriale nazionale per l’ex Ilva e garanzie per gli stabilimenti piemontesi, in particolare Racconigi". "Servono risposte concrete – aggiunge - dal tavolo di crisi ministeriale, con tempi certi e obiettivi chiari per la riapertura o la reindustrializzazione. Ed anche dalla Regione ci aspettiamo un impegno reale, non solo dichiarazioni: l’intervento con i fondi per le politiche attive e la riqualificazione professionale deve essere esteso e reso effettivamente accessibile, almeno a rotazione, a tutti i lavoratori in difficoltà per evitare che decine di famiglie siano lasciate senza futuro". Un Paese manifatturiero non può permettersi di perdere pezzi strategici della sua industria siderurgica. I lavoratori di Racconigi non chiedono elemosina, ma dignità, prospettive e rispetto. Mauro Calderoni
Consigliere regionale del PD Piemonte

c.s.