Affidamento dei lavori entro i primi mesi del 2026, opera conclusa nel primo semestre del 2030. È il cronoprogramma per la realizzazione del nuovo ospedale unico del quadrante nord ovest della provincia di Cuneo, il cosiddetto “ospedale di pianura” che sorgerà a Savigliano nella zona industriale "Panna Elena", lungo la provinciale 662 verso Saluzzo. Il progetto è stato presentato oggi, giovedì 11 settembre, presso la sala della Crusà Neira. A dicembre del 2023 la progettazione era stata affidata allo Studio Altieri di Thiene, in provincia di Vicenza, che oggi ha illustrato il suo lavoro a pochi giorni dall’avvio della conferenza dei servizi che si è aperta il 1° settembre: entro sessanta giorni gli attori interessati invieranno i loro pareri, che andranno a integrare il PFTE (Progetto di Fattibilità Tecnico Economica) da trasmettere a Inail, finanziatore dell’opera (il cui costo totale si aggirerà intorno ai 250 milioni di euro). “Oggi viviamo un momento importante di questo percorso. A nome di tutti i Sindaci del quadrante ribadisco la soddisfazione”, ha detto il “padrone di casa”, il sindaco di Savigliano Antonello Portera. Poi l’intervento del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio: “Un momento storico per la salute pubblica della Granda, siamo a uno snodo fondamentale. In Piemonte abbiamo ospedali che vivono una situazione critica, perchè sono vecchi: quello delle Molinette, per esempio, ha cento anni. Grazie al PNRR e anche grazie a una nuova sensibilità che il Covid ci ha dato torniamo a investire sulla sanità pubblica, non lo si faceva da decenni. Gli ospedali non sono di destra o di sinistra, vanno fatti e basta, come le scuole”. “Qui - ha proseguito il governatore - abbiamo individuato il luogo dove costruire l’ospedale e abbiamo i finanziamenti, sono sempre le due cose più difficili da definire”. Ha seguito da vicino il percorso per il nuovo ospedale anche Luigi Icardi, ex assessore regionale e oggi presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale: “Abbiamo voluto fare una rivoluzione sulla rete ospedaliera del Piemonte. Non sono decisioni facili, sono scelte divisive, si trovano campanilismi, anche se in questo caso meno che altrove. Ristrutturando semplicemente gli ospedali esistenti non avremmo fatto il nostro dovere: sono strutture troppo vecchie. La scelta giusta era realizzare ospedali nuovi. È anche una questione di sicurezza sanitaria: con ospedali nuovi salveremo delle vite”. Il progetto “Questo ospedale avrà particolarità uniche. Tra queste un Pronto Soccorso NBCR (adatto a rispondere a emergenze Nucleari, Biologiche, Chimiche, Radiologiche, ndr) e impianti geotermici”, ha detto il direttore generale dell’Asl CN1 Giuseppe Guerra. Ad occuparsi nel dettaglio dell’illustrazione del progetto è stato l’ingegner Alessandro Melotto, responsabile del gruppo di progettazione dello Studio Altieri. La struttura occuperà 14 ettari e mezzo di terreno: “Un’operazione virtuosa, non consumiamo nuovo suolo. - ha spiegato l’ingegner Melotto - Una problematica è rappresentata dal fatto che oggi area non ha sovraservizi e sottoservizi di cui necessita un ospedale”. L'edificio, che sorgerà su uno spazio leggermente sopraelevato, avrà quattro piani, più un seminterrato e un vano tecnico, con 390 posti letto complessivi (287 destinati alla degenza ordinaria), otto sale operatorie e tre sale parto. Nell’area dell’ospedale ci saranno anche due bacini di laminazione per l’accumulo dell’acqua, oltre agli edifici di servizio e ai parcheggi: “L'ospedale è già pensato per convivere con una futura tangenziale”, ha detto l’ingegner Melotto. L’area verde occuperà 70 mila metri quadrati: 20 mila quelli coperti dai parcheggi, 58 mila dagli stabili. “Grande attenzione sarà posta alla separazione dei percorsi all’interno dell’ospedale, per prevenire le contaminazioni tra i pazienti e i visitatori esterni”. Ci saranno ingressi separati per il pubblico, le emergenze e i mezzi della logistica. A presentare il cronoprogramma l’ingegner Sandro Petruzzi, responsabile del Settore Politiche Investimenti della Regione Piemonte. Al termine della conferenza dei servizi il progetto sarà trasmesso a Inail, con le dovute integrazioni (indicativamente entro fine anno). Dopodiché Inail stessa si occuperà delle verifiche di legge, condotte da un organismo terzo nei primi mesi del 2026. Da lì si passerà alla gara d’appalto, della durata di circa sei mesi, e all’affidamento dei lavori: poi ci sarà la progettazione esecutiva da parte dell’impresa vincitrice, infine i lavori veri e propri, stimati in circa tre anni.