ALBA - Addio a Benedetta Ferrero, la donna amata dal Fenoglio di ‘Una questione privata’

Nel romanzo dello scrittore langarolo è la bella Fulvia di cui si innamora il protagonista Milton. È scomparsa ieri a Roma alla vigilia del novantatreesimo compleanno

Andrea Cascioli 04/05/2020 15:18

 
“Quando la rivedrò? Prima della fine della guerra è impossibile. Non è nemmeno augurabile. Ma il giorno stesso che la guerra finisce correrò a Torino a cercarla. È lontana da me esattamente quanto la nostra vittoria”: sono i primi pensieri che il protagonista di Una questione privata, il partigiano Milton, dedica alla bella Fulvia, una torinese sfollata ad Alba di cui il ventenne è innamorato e non corrisposto.
 
Quel giovane “alto, scarno, curvo di spalle” in realtà è l’alter ego dell'autore Fenoglio, ma anche la sua musa prende ispirazione da una persona reale che fu amica e confidente dello scrittore albese. Si tratta di Benedetta Ferrero, detta Mimma, scomparsa ieri (domenica 3 maggio) a Roma dove era andata a vivere con il marito dopo la laurea in lettere e il matrimonio. Era vedova dal 1968.
 
Nata il 5 maggio 1927 ad Alba, Mimma avrebbe compiuto 93 anni domani. Quando il ventenne Beppe Fenoglio la conobbe lei aveva appena quindici anni e uno stuolo di corteggiatori: “Era un'amicizia, solo un'amicizia e non un amore, da parte mia” avrebbe ricordato la donna in un’intervista del 2013 concessa a Massimo Novelli per La Repubblica, nel cinquantesimo anniversario della morte di Fenoglio. La musa adolescente compare anche nella prima stesura de Il partigiano Johnny, proprio con il nome di Mimma, e a lei è diretta la criptica dedica apposta su Primavera di bellezza, un altro romanzo fenogliano del 1959: “Alla ragazza - nella fotografia fatta a pezzi - che pettinava i capelli corvini, in un prato presso Santo Stefano, con il pettine favoloso, egiziano, d’oro e guscio di tartaruga”.
 
Del carteggio tra Mimma e Beppe purtroppo non rimane nulla: “Un giorno - avrebbe confidato l’amica - Beppe mi disse: 'Se è vero che non t' importa nulla di me, allora ridammi le lettere e giurami di non ricopiarle'. Gli risposi: 'Ti assicuro che non le copierò'”. Le missive furono affidate a don Natale Bussi, insegnante al liceo classico Govone e molto amico dello scrittore, e non si sa dove poi siano finite. Ma Mimma non si è mai pentita di aver tenuto fede al voto di non trascriverle.
 
Una questione privata fu dato alle stampe - forse incompleto - nell’aprile del 1963, due mesi dopo la prematura morte del suo autore a nemmeno 41 anni d’età. Il testo, rinvenuto dal critico Lorenzo Mondo tra le carte del romanziere, verrà pubblicato all’inizio assieme ad altri sei racconti nella raccolta Un giorno di fuoco. La storia è quella di un giovane arruolatosi nelle formazioni badogliane, col nome di battaglia di Milton, il quale nel pieno della guerra partigiana torna alla villa dove soggiornò la famiglia di Fulvia e scopre per caso che la ragazza si era fidanzata con il suo amico e compagno d’armi Giorgio Clerici, “il più bel ragazzo di Alba ed anche il più ricco, ovviamente il più elegante”. Nel corso della storia Milton cercherà, senza riuscirci, di liberare l’amico prigioniero dei fascisti per chiedergli la verità su quella relazione.
 
Cinque anni prima della pubblicazione del suo capolavoro, Il partigiano Johnny, questo romanzo breve contribuirà a consacrare la fama di Beppe Fenoglio, fino ad allora considerato con diffidenza - in particolare dalla critica letteraria comunista - per la sua rappresentazione antiretorica della Resistenza. Nella prefazione a Il sentiero dei nidi di ragno, Italo Calvino indica in Una questione privata il racconto più autentico dell’esperienza partigiana: “È costruito con la geometrica tensione d’un romanzo di follia amorosa e cavallereschi inseguimenti come l’Orlando furioso, e nello stesso tempo c’è la Resistenza proprio com’era di dentro e di fuori, vera come era stata scritta, serbata per tanti anni nella memoria fedele, e con tutti i valori morali, tanto più forti quanto più impliciti, e la commozione e la furia”.
 
Dal libro sono state tratte anche diverse trasposizioni cinematografiche, l’ultima delle quali è il film di Paolo e Vittorio Taviani uscito nel 2017, con Luca Marinelli nel ruolo di Milton e Valentina Bellè in quello di Fulvia.

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