Un episodio increscioso quello segnalato nei dintorni di Alba lo scorso giovedì 2 dicembre, attraverso il gruppo Facebook Sei di Alba se…: qui la signora Anna Maggi, residente in strada Vedetta, ha riportato le immagini di un bell’esemplare di volpe ritrovato senza vita a poca distanza da casa sua.

 

L’animale, scrive la signora, si aggirava già da qualche giorno in quei paraggi, probabilmente in cerca di cibo. In un’occasione era anche riuscita ad avvicinarsi abbastanza da fotografarlo: “Questa mattina - afferma - andando a buttare la spazzatura l'ho trovata morta proprio di fronte al mio cancello. Non aveva segni di ferite, evidentemente non era stata investita. Guardando bene, ho notato, sotto i bidoni della spazzatura, un mucchietto di granuli appositamente disposti, contenente probabilmente veleno”.

 

Il post ha raccolto in pochi giorni centinaia di commenti e condivisioni. Suscitando riflessioni sia sulla crescente “ibridazione” tra gli habitat dei selvatici e i centri urbani, sia - soprattutto - sulla crudeltà senza ragione di alcuni esseri umani. “La poverina sarà morta tra atroci sofferenze. Ma al di là dell'inutile sofferenza della volpe, segnalo che quasi tutti i miei vicini hanno dei gatti che, così come la volpe, potrebbero incorrere nel veleno e magari lasciarci le penne” avverte l’autrice del post, chiedendo agli abitanti della zona notizie che possano portare all’individuazione e alla denuncia del responsabile.

 

Il maltrattamento di animali è infatti un reato punito dal codice penale con pene che comprendono la reclusione da tre a diciotto mesi e una multa da 5mila fino a 30mila euro. La sanzione è aumentata della metà nel caso in cui le lesioni inflitte “per crudeltà o senza necessità” cagionino la morte dell’animale.