RODELLO - Follia a Rodello, dopo la lite con un barista tenta di investirlo nel dehors: “Ti sei vaccinato, vai via”

L’automobilista di Montelupo Albese è agli arresti domiciliari. “Ci perseguita da mesi e non è in carcere, ora la mia famiglia ha paura” racconta la vittima

Andrea Cascioli 09/08/2023 12:00

Ci sarebbe una persecuzione che continua da mesi all’origine del folle episodio avvenuto lo scorso 29 luglio nel centro storico di Rodello, un tentativo di investimento nel dehors di un bar a seguito del quale un uomo è ora agli arresti domiciliari. Si tratta di un italiano, residente a Montelupo Albese.
 
A denunciarlo è stato il compagno della titolare del bar pizzeria “La Taranta” di piazza Vittorio Emanuele II. Roberto Barbetta ha rischiato di essere travolto dall’utilitaria che ha devastato l’esterno del locale. In un video, ripreso dalla telecamera di sorveglianza del bar, lo si vede dapprima schivare l’auto di colore grigio che passa a velocità sostenuta di fronte alla recinzione del dehors. Poi gli animi si surriscaldano: il barista afferra un posacenere a colonna, mentre l’auto continua a fare avanti e indietro. Barbetta si avvicina alla macchina e la colpisce con il pesante oggetto. Passano pochi secondi, durante i quali il barista rientra di corsa all’interno del locale e l’auto rimane ferma. Quando ritorna fuori, con in mano un bastone per le tende, l’automobilista che stava facendo retromarcia sterza all’improvviso e travolge i tavolini del dehors, scaraventando in terra anche Barbetta, il quale rimane immobile per alcuni istanti.
 
Per lui nessuna conseguenza, a parte un grosso spavento. E la paura ancora più grande che nemmeno la misura cautelare basti ad assicurare serenità alla sua famiglia, composta dalla compagna Valentina Ichim, titolare del bar ristorante, e dalle figlie di 22 e 6 anni. Quello di luglio è il terzo episodio analogo, racconta Barbetta: “Non avevo mai incontrato né conosciuto questa persona. Una sera, a fine marzo di quest’anno, l’ho visto bere al bancone. Mentre uscivo dal locale mi ha fermato, diceva ‘so che ti sei vaccinato, sei un figlio di ….’. Visto che mi insultava gli ho chiesto di andarsene e lui mi ha risposto ‘quello che se ne deve andare sei tu, sono a casa mia’, poi ha cercato di mettermi le mani addosso”. A fatica, aiutato dalla figlia maggiore della sua compagna, il barista era riuscito a cacciare l’avventore molesto: “La ragazza ha detto di averlo visto giocare con un proiettile sul bancone, perciò mi sono spaventato supponendo che fosse armato. Dopo che l’abbiamo mandato via è uscito in piazza urlando altri insulti, tanto che il farmacista vicino al nostro locale ha chiamato i carabinieri”.
 
Lo stesso individuo, denunciato per minaccia, si sarebbe ripresentato a fine giugno: “È sceso con un fucile dalla macchina, poi è scappato. I carabinieri l’hanno cercato per tutta la notte, è stato ritrovato solo il giorno dopo a casa”. Poi l’episodio di luglio, il più grave: “Stavo sistemando le tende, lui è passato in auto e mi ha mandato un bacio: l’ho ignorato. Poco dopo ha cercato di investirmi una prima volta, allora ho preso il posacenere e ho colpito la macchina per difendermi. Poi sono uscito di nuovo con in mano il manico delle tende”. I carabinieri di Diano d’Alba, che seguono le indagini per conto della Procura di Asti, hanno sequestrato entrambi gli oggetti, insieme al filmato, e stanno facendo accertamenti.
 
Ma Barbetta teme soprattutto per l’incolumità delle sue familiari: “Ne ha fatta una al mese e non è mai stato arrestato, né gli è stata ritirata la patente. Non capisco come sia possibile che non si trovi in carcere, con tutto quello che è successo. La figlia della mia compagna ha paura a restare nel bar, ogni volta controlla le auto di passaggio. La bambina era la nostra mascotte, ora non la portiamo più nel locale”.
 
L’ipotesi su cui si muovono gli inquirenti sarebbe un’imputazione di tentato omicidio, ma la Procura e i carabinieri non forniscono conferme in merito.

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