ALBA - L’incontro in strada e poi lo stupro: una giovane denuncia la violenza ad Alba

Alcuni passanti avevano soccorso la ventenne dopo averla trovata in stato confusionale. L’indagato è un 35enne già noto per vicende di spaccio

Redazione 27/11/2025 15:20

Una studentessa ventenne, residente in un paese dell’Albese, ha denunciato lo scorso 3 ottobre di aver subito uno stupro da parte di un 35enne che aveva incontrato per strada un pomeriggio. Su quanto sarebbe accaduto in casa dell’uomo, anch’egli residente nell’hinterland albese, indaga ora la Procura di Asti. Nei prossimi giorni, confermano gli inquirenti, dovrebbe tenersi l’incidente probatorio: l’uomo al momento è stato denunciato in stato di libertà. Ad allertare il 112 erano state alcune passanti che avevano visto la ragazza, poco dopo le ore 21, aggirarsi con aria sconvolta e con i pantaloni abbassati per le strade di Alba. La giovane ha riferito di essere arrivata in città lo stesso pomeriggio per seguire un corso: insieme a lei c’erano i genitori, insieme ai quali aveva fatto un po’ di shopping prima dell’inizio delle lezioni. Avendo un’ora libera a disposizione, dopo aver accompagnato i genitori in stazione si era seduta su una panchina e aveva bevuto qualche birra, acquistate in un bar vicino. Qui sarebbe stata approcciata dal 35enne, di professione magazziniere, già coinvolto in alcune inchieste sullo spaccio nella zona della stazione. Insieme i due avrebbero bevuto in un locale e poi si sarebbero recati a casa di lui. Qui si sarebbero consumate le violenze, negate dal 35enne che parla di un rapporto consenziente. La persona offesa invece racconta di essere stata costretta con la forza: a casa dell’uomo, in seguito alla denuncia, i carabinieri hanno sequestrato alcuni capi di abbigliamento appartenenti alla studentessa e anche un lenzuolo con tracce ematiche. Dalla documentazione acquisita dalla Procura di Asti si apprenderebbe che la giovane è affetta da disturbi psichiatrici, per i quali è seguita: è stata chiesta perciò una perizia psichiatrica. La procura contesta all’accusato anche l’inferiorità psichica conseguente all’alterazione alcolica della persona offesa.