ALBA - Operazione 'Gran Bazar': i malviventi in azione anche ad Alba

La banda ha messo a segno ben 136 furti in cantine e garage tra gennaio e aprile 2018: la merce rubata veniva rivenduta anche all'estero

a.d. 17/05/2018 15:08

Sono stati resi noti stamattina i dettagli dell'operazione “Gran Bazar”, con la quale i Carabinieri di Asti hanno sgominato una banda di malviventi che aveva messo a segno ben 136 furti in garage e cantine tra l'Astigiano e il Cuneese. 
 
La banda, formata da 12 persone di nazionalità italiana, marocchina e albanese, dopo i “colpi” si occupava anche della ricettazione del bottino all'estero e nei mercatini dell'usato piemontesi. Il gruppo aveva anche allestito veri e propri “bazar” all'interno di alcuni garage, dove la merce rubata veniva rivenduta. Per quanto riguarda la provincia di Cuneo, i malviventi sono entrati in azione ripetutamente nella città di Alba. Il Tribunale di Asti, per i suddetti reati, ha emesso cinque provvedimenti di custodia cautelare in carcere e due obblighi di dimora.
 
Questi gli indagati attualmente detenuti: Anxhelo Zejno (albanese, classe '95), Elio Mazza (italiano, classe '66), Federico Nikaj (italiano, classe '95),  Mourad Mouaziz (marocchino, classe '95) e Hassan Tobali (marocchino, classe '73). I primi quattro erano esecutori materiali dei furti, quest'ultimo si occupava invece della ricettazione. Obbligo di dimora per Yassine Tabibi (marocchino, classe '86) e Samyr El Mustapha (marocchino, classe '78), entrambi ricettatori.
 
Il gruppo di malviventi si organizzava in “mini-bande” da 3-4 persone, agendo in particolare in zone residenziali e nei pressi di condomini dotati di garage e cantine, preferendo i primi per la facilità di apertura. Una volta all'interno, facevano razzia di qualunque cosa trovassero, dagli alimentari ai materiali di carpenteria, trafugando anche alcune autovetture, poi usate nei successivi furti, sulle quali i proprietari avevano lasciato le chiavi. Ben sette auto sono state recuperate e restituite ai legittimi proprietari. Le indagini hanno appurato che spesso, durante i furti, i malviventi erano sotto effetto di cocaina o hashish.
 
La banda – come accertato dai Carabinieri di Asti – ha messo a segno ben 136 furti nel solo periodo compreso tra gennaio e aprile 2018.

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