GRINZANE CAVOUR - Processo Roggero, l’avvocato del gioielliere: “Troppa attenzione mediatica sul caso”

Il difensore Dario Bolognesi commenta la pesante condanna per il duplice omicidio dei rapinatori: “I giudici non hanno compreso lo stato psichico in cui si trovava”

Andrea Cascioli 05/12/2023 07:30

“Giustizia è fatta” ha commentato a poche ore dalla lettura della sentenza Carla Montarolo, difensore dell’unico rapinatore superstite della sparatoria di Grinzane Cavour. Un giudizio che certo non può condividere Dario Bolognesi, l’avvocato di Mario Roggero: “I giudici non hanno apprezzato abbastanza lo stato psichico in cui si trovava, sottolineato da tutti i consulenti: la vicenda andava guardata attraverso quella lente. Le condizioni non gli consentivano una percezione esatta della realtà”.
 
Il gioielliere era parzialmente incapace di intendere e di volere, ha sostenuto la difesa per tutto il processo. Potendo contare peraltro sul parere concorde espresso dal consulente della Procura, in dissenso con il pubblico ministero. I giudici della Corte d’Assise di Asti però non gli hanno concesso quell’attenuante: condannato a 17 anni, tre in più di quanto richiesto dall’accusa, per gli omicidi di Giuseppe Mazzarino e Andrea Spinelli e il tentato omicidio di Alessandro Modica. Per sapere cosa li abbia indotti a questo bisognerà aspettare le motivazioni della sentenza, da depositare entro novanta giorni dalla lettura del verdetto.
 
In base a questo la difesa preparerà il suo appello. Bolognesi, principe del foro con oltre cinquant’anni di toga e una reputazione nel diritto penale d’impresa, è subentrato in corso d’opera al primo legale di Roggero, l’albese Stefano Campanello. Ha condiviso col cliente la scelta del dibattimento, anziché il rito abbreviato: una sfida a viso aperto alla Procura, che Roggero ha sostenuto e perso. E ora? “Non ho ancora avuto modo di parlargli. - dice Bolognesi - Subito dopo la sentenza sono dovuto partire per Caltanissetta, dove devo discutere un altro processo”.
 
Ci si chiede, ancor più dopo questa sentenza, se l’eccessiva esposizione di Roggero a microfoni e telecamere non abbia finito per fargli più male che bene: “Questa attenzione mediatica gli ha sicuramente nuociuto” ammette il legale. E l’incoerenza tra le versioni, con l’accusato che dapprincipio aveva parlato di una sparatoria nel negozio e che ha poi reso molteplici - e discordi - dichiarazioni su aspetti rilevanti? “Anche il perito del tribunale ha detto che Roggero non è una persona che mente: è solo che era confuso. Tutti gli psichiatri concordano sul fatto che non fosse in grado di ricostruire la vicenda”.
 
La battaglia, in ogni caso, è ancora lunga. Roggero potrà combatterla fuori dal carcere fino a che una sentenza di condanna nei suoi confronti non diventerà definitiva.

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