RODELLO - Tentò di investire un barista nel dehors a Rodello, andrà a giudizio immediato

L’estate scorsa avevano fatto scalpore le immagini dell’irruzione in auto nell’area esterna del locale. Il 53enne che guidava è accusato di tentato omicidio

Andrea Cascioli 13/12/2023 18:00

Andrà a giudizio immediato, come richiesto dalla Procura di Asti, Flavio Cornero, il 53enne di Montelupo Albese accusato di tentato omicidio per l’irruzione in auto nel dehors di un bar a Rodello.
 
L’episodio, risalente a fine luglio, aveva fatto scalpore a livello nazionale: in un video diffuso sul web si vedevano le immagini dell’utilitaria grigia che sterzava all’improvviso travolgendo i tavolini del bar pizzeria “La Taranta”, nel pieno centro del paese langarolo. Il compagno della titolare, Roberto Barbetta, era stato scaraventato a terra al passaggio dell’auto, rischiando di venire investito in pieno. Guardando il filmato della telecamera di sorveglianza sussistono pochi dubbi circa l’intenzionalità del gesto. Pochi secondi prima la stessa auto era passata a velocità sostenuta di fronte alla recinzione del dehors, obbligando Barbetta a un veloce scarto. Il barista aveva colpito la macchina con un posacenere a colonna, poi era rientrato di corsa all’interno del locale. Poco dopo ne era uscito con un mano un bastone per le tende: a quel punto l’automobilista aveva fatto retromarcia e poi sterzato, lasciando a terra gli arredi e la persona davanti.
 
Secondo la persona offesa, costituitasi parte civile con l’avvocato Federico Febbo, si sarebbe trattato dell’episodio culminante in una persecuzione che durava già da mesi. All’origine, pare, una lite riguardante la questione della vaccinazione Covid: “Non avevo mai incontrato né conosciuto questa persona. Una sera, a fine marzo di quest’anno, l’ho visto bere al bancone. Mentre uscivo dal locale mi ha fermato, diceva ‘so che ti sei vaccinato, sei un figlio di ….’. Visto che mi insultava gli ho chiesto di andarsene e lui mi ha risposto ‘quello che se ne deve andare sei tu, sono a casa mia’, poi ha cercato di mettermi le mani addosso”. In un’altra occasione, sempre secondo il barista, lo stesso individuo si sarebbe presentato con un fucile.
 
Il 13 marzo l’accusato comparirà di fronte ai giudici del tribunale collegiale. Nel frattempo rimane agli arresti domiciliari nella sua abitazione. Il legale che lo difende, l’avvocato Roberto Ponzio, nega che il movente dell’ostilità sia quello indicato dalla persona offesa: “Il mio assistito è venuto a conoscenza di queste ricostruzioni, che ritiene mere fantasie. Questa vicenda non ha nulla a che fare col Covid”.

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