Era un meticcio di tre anni e mezzo, si chiamava Ted, viveva a Castagnito con una famiglia che lo amava. A maggio del 2024 qualcuno aveva posto fine alla sua vita in maniera vigliacca, sparandogli con un’arma e lasciandolo a dissanguare in un frutteto, a un paio di chilometri dall’agriturismo in cui Ted aveva trascorso tante giornate liete con Camilla e Giulia, le due bimbe dei suoi proprietari. Il presunto responsabile di quel gesto ignobile ora ha un nome. A lui il Nucleo Investigativo dei Carabinieri Forestali è giunto dopo mesi d’indagini, condotte in collaborazione con le stazioni dell’Arma di Canale e Govone e con l’ausilio delle analisi balistiche del RIS di Parma. Gli esami hanno confermato che l’ogiva rinvenuta nel corpo del povero animale appartiene a un fucile calibro 22, munito di silenziatore e non denunciato: è lo stesso che i carabinieri avevano ritrovato in casa dell’indagato, un uomo residente nel comune di Castellinaldo d’Alba. Nell’abitazione c’erano anche una pistola Beretta calibro 765 e circa 600 munizioni. Sono state ritirate insieme alle altre armi e munizioni che l’uomo deteneva lecitamente e alla sua licenza di porto d’armi. L’individuo è ora indagato presso la Procura della Repubblica di Asti, per il delitto di uccisione di animale oltre che per i reati di detenzione abusiva, omessa custodia e alterazione di armi e munizioni. Ted e la sua famiglia presto potranno avere finalmente giustizia.