BRA - Colpo allo spaccio di cocaina, “decapitate” le piazze di Alba e Bra

L’operazione antidroga dei carabinieri ha portato a quasi 50 misure cautelari tra carcere e domiciliari. Perlopiù albanesi incensurati che agivano da “trasfertisti”

Redazione 19/09/2023 12:14

Sono quasi tutti incensurati, giovani e sconosciuti alle forze dell’ordine. La maggior parte di loro venivano in Italia dall’Albania con un visto turistico, soggiornavano per un mese in alloggi o alberghi - anche a quattro stelle - tra Langhe e Roero e tornavano a casa. Sebbene ci fosse chi ufficialmente lavorava in strutture ricettive, bed and breakfast o hotel, la vera attività era un’altra: lo spaccio di cocaina.
 
Questo è il profilo più comune tra i quarantacinque destinatari di misure cautelari colpiti dalla maxi operazione antidroga dei carabinieri delle compagnie di Alba e Bra, coordinati dalla procura di Asti. Ventuno degli indagati (tra cui quattro arrestati in flagranza nel corso del blitz odierno) sono finiti in carcere, nove agli arresti domiciliari, due hanno l’obbligo di dimora o di presentazione: altri diciassette, tutti di nazionalità albanese, risultano irreperibili, verosimilmente perché rientrati in patria. Uno dei fermati, raggiunto in un’abitazione di Bra, si è buttato dalla finestra del primo piano per sfuggire alla cattura. Non ci è riuscito, ma ha riportato lesioni non gravi che ne hanno causato il ricovero in ospedale.
 
L’operazione contro la “banda dei turisti” è frutto in realtà di due diverse inchieste portate avanti in maniera separata dai carabinieri di Alba e di Bra, a partire dall’ottobre dello scorso anno. A condurre le attività è stata in entrambi i casi il sostituto procuratore astigiano Laura Deodato. Stamani a Cuneo ha dato conto dell’esito delle indagini il procuratore capo Biagio Mazzeo, insieme al comandante provinciale dei carabinieri colonnello Giuseppe Carubia e ai comandanti delle compagnie di Bra e di Alba, rispettivamente il maggiore Massimo Caputo e il capitano Giuseppe Santoro. Per Caputo, prossimo al trasferimento, si tratta dell’ultima attività sotto la Zizzola, per Santoro - arrivato da un mese nella Langa - del primo “colpo”.
 
Si ritiene in effetti che l’ondata di arresti abbia “decapitato” entrambe le piazze di spaccio. Ma è solo questione di tempo, visto che la domanda crea l’offerta: “Siamo consapevoli di non poter chiudere completamente i rubinetti” ammette il procuratore Mazzeo, al quale ora spetta un lavoro complesso per ottenere l’arresto e l’espatrio dei ricercati. In Albania venivano reclutati i giovani incensurati e probabilmente bisognosi di denaro che hanno fatto da manovalanza: “A loro di fatto rimane poco, sono solo intermediari” spiega il magistrato. Dai loro arresti, però, potrebbero scaturire altre rivelazioni che consentano di arrivare ai piani alti dell’organizzazione, cioè a chi organizzava il “turnover” degli spacciatori e assicurava l’arrivo della droga. Cocaina di notevole qualità, assicurano i carabinieri, che veniva venduta a un prezzo medio di 80 euro in dosi da poco meno di un grammo.
 
Tra gli indagati - 31 albanesi e 14 italiani, cui si aggiungono gli arrestati odierni, due albanesi e due italiani - ci sono consumatori abituali che mettevano in piedi a loro volta una piccola attività di spaccio. Ma anche alcuni insospettabili, come la coppia di Bra, marito e moglie, che nascondeva la droga fuori casa e poi andava a riprenderla, col figlio minore al seguito: la cocaina in questi casi veniva chiusa in barattoli e sotterrata nel terreno. Molto rodati i contatti con la clientela, costituita da soggetti già “fidelizzati”: bastava un generico accenno su Whatsapp per combinare lo scambio in strada, nei parchi pubblici o davanti alle scuole. C’era anche un tacito accordo per la divisione delle piazze di spaccio: i “braidesi” non si facevano vedere sul territorio del gruppo “albese” e viceversa. “I profili dei clienti - spiega il colonnello Carubia - sono variegati: in alcuni casi studenti, in altri persone adulte, non per forza benestanti”.
 
All’esito delle indagini che hanno coinvolto circa duecento carabinieri sono stati sequestrati 1,5 kg di cocaina, 266 grammi di marijuana e 184 di hashish. A questo si aggiunge il “bottino” delle perquisizioni scattate all’alba di oggi: 860 grammi di cocaina, 415 di marijuana, 8.9 kg di hashish e 600 grammi di olio di hashish. Nelle abitazioni sono stati rinvenuti anche 12.930 euro in contanti, una pistola semiautomatica Beretta cal. 9x21 e una trentina di proiettili, oltre a tutto il materiale per la pesatura e il confezionamento delle dosi. In uno dei luoghi controllati è stata scoperta una serra per la coltivazione di cannabis con impianto di illuminazione.
 
“Il focus era circoscritto alla vendita al dettaglio dello stupefacente, gli altri passaggi sono oggetto di ulteriori attività” precisa Carubia. Per questo l’imputazione rimane lo spaccio in concorso e non l’associazione a delinquere, salvo eventuali indizi ulteriori che potrebbero ricondurre alla “testa del serpente”.
 
Filone d’inchiesta di Alba
 
Catturati (ristretti in carcere)
1. AVDULLA Serxho, nato in Albania il 28.08.1999
2. CANI Lorenzo, nato in Albania il 11.07.2003
3. IMPERATO Antony, nato a Novara il 04.04.2000
4. PERLIKA Florjan, detto “Marco”, nato in Albania il 13.07.1994
5. SHKALLA Mevlut, nato in Albania il 05.06.1997
 
Filone d’inchiesta di Bra
 
Catturati (ristretti in carcere)
6. BADRANE Walid detto “Romario”, nato in Marocco il 04.12.1997
7. CASILE Cosimo Giovanni nato a Melito Porto Salvo (RC) il 22/09/1991
8. CEKA Mateo, nato Albania il 29 agosto 2003
9. FACCENDA Marco, nato Canale (CN) il 20.09.1978
10. GALLO Manuel, nato Bra (CN) il 21.03.1992, residente a Sanfrè (CN) Via Don Matteo Francone nr. 11, convivente, operaio, pregiudicato per reati specifici
11. GJOHILANI Alfred, nato in Albania il 10.01.1983, residente a Pocapaglia, (CN) Frazione Macellai, Strada Valentino nr.13, separato, artigiano, pregiudicato per reati specifici, in materia di armi, contro la persona e il patrimonio
12. HASHIMI Albert prima GJONAJ Albert, nato in Albania il 30.08.1985, domiciliato in Bra, via Piumati nr.88/C, celibe, disoccupato, pregiudicato per reati specifici e contro la persona
13. LLESHI Emanuel, nato in Albania il 05.03.1992, residente a Pocapaglia (CN) via Cavour nr.80, celibe, disoccupato, pregiudicato per reati specifici
14. LOKANI Angjelin, nato Shkoder (Albania) il 07.06.1987
15. REMONDINO Alessandro, nato a Asti (AT) il 09.03.1985
16. SHKOZA Renato, nato Albania il 16 agosto 1995
17. TOPALLI Klaudio, nato Albania il 02.09.2003
 
Catturati (ristretti arresti domiciliari)
18. CASTRONOVO Salvatore Daniele, nato a Moncalieri (TO) il 08.05.1982
19. COCOLA Davide, nato Bra (CN) il 09 luglio 1992
20. FRANCO Luca, nato a Tirano (SO) il 27.10.1971
21. FRANDINO Luca, nato a Savigliano (CN) il 07.07.1985
22. GJONI Zef, nato Albania il 22.03.1982
23. GJONI Irena, nata Albania il 01.02.1990
24. LOKANI Eliona, nata Albania il 25.08.1997
25. MATTIAUDA Adriano, nato a Cuneo il 17.05.1970
26. POLITANO’ Elio, nato a Polistena (RC) il 17.03.1982
 
Destinatari di misure cautelari alternative
27. GARESIO Marco nato a Bra (CN) il 04.06.1993
28. LUFI Mirela, nata in Albania il 08.05.1986

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