BRA - Ha più di 200 piante di marijuana, arrestato braidese 62enne

Operazione dei Carabinieri delle stazioni di Cherasco, Busca e San Damiano Macra

Redazione 23/06/2017 10:27

Continua in Provincia di Cuneo l’impegno dei Carabinieri a contrastare un fenomeno sempre più diffuso anche tra i non più giovani. Impegno che ha portato i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale CC di Cuneo, in collaborazione con i colleghi delle Stazioni CC di Cherasco, Busca e San Damiano Macra conclusosi con l’arresto di un pregiudicato italiano sessantaduenne, residente nel territorio braidese.

Nello specifico, i militari, dopo mirati servizi effettuati nelle campagne dell’intera provincia, hanno individuato una cascina isolata nella zona di Cherasco dove il sessantaduenne dopo la giornata lavorativa si dedicava al proprio orto ed alla coltivazione di piante  del tipo “Marjuana” che, grazie alla ottima esposizione al sole ed alla cura dell’uomo, avevano raggiunto anche l’altezza di circa due metri. 

Durante la perquisizione, oltre ad un coltello di genere proibito, al piano superiore dell’immobile di proprietà dell’uomo, è stata rinvenuta una attrezzata “Nursery” dove le 130 piantine appena seminate venivano fatte crescere sotto il calore di potenti lampade UVA. Nell’orto e nel boschetto circostante sono state rinvenute ulteriori 103 piante di varia altezza. 

I militari hanno altresì notato vari animali presenti nella cascina i quali erano tenuti in pessime condizioni igienico-sanitarie per cui veniva fatta convergere sul posto anche una pattuglia di “Carabinieri Forestale” che ha provveduto unitamente a personale ASL a contestare all’uomo alcuni illeciti amministrativi.  
 
Il responsabile che è stato denunciato in stato di arresto dai carabinieri per coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti e contestualmente in stato di libertà per detenzione di arma da taglio di genere proibito  espletate le formalità di rito su disposizione della competente Autorità Giudiziaria, veniva sottoposto al regime della detenzione domiciliare.

Sul conto dell’uomo, sono in corso indagini per stabilire chi fossero i fornitori delle piantine ed a chi fossero destinate una volta essiccate.    

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