BRA - ‘Ndrangheta a Bra, cadono le accuse contro l’ex assessore Borrelli. Il Pd: ‘‘Molte parole a sproposito’’

Nel luglio scorso l’esponente della giunta Fogliato era stato coinvolto nelle indagini sulla “locale” gestita dal boss Luppino: oggi il pm ha archiviato la sua posizione

a.c. 27/01/2021 15:26

 
L’ex assessore braidese Massimo Borrelli esce ufficialmente dall’inchiesta sulla “locale” di ‘ndrangheta riconducibile alla famiglia Luppino di Sant’Eufemia di Aspromonte (Reggio Calabria).
 
Borrelli, esponente del Partito Democratico e membro della giunta sotto le amministrazioni di Bruna Sibille e Gianni Fogliato, era stato raggiunto da un avviso di garanzia lo scorso 1 luglio 2020, alla conclusione delle indagini che avevano portato a dodici ordinanze di custodia cautelare per altrettante persone, accusate di associazione di stampo mafioso e traffico di droga. Gli arresti, ordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Torino, erano stati eseguiti dalla Squadra Mobile del capoluogo piemontese e dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Cuneo.
 
A carico dell’assessore, dimessosi lo stesso giorno, la Procura aveva formulato accuse di voto di scambio politico-mafioso. Gli veniva contestato in particolare un presunto “scambio di favori” con Salvatore Luppino, ritenuto a capo della “locale” di ‘ndrangheta sotto la Zizzola. Nel 2017 quest’ultimo aveva chiesto a Borrelli un interessamento per ottenere un lavoro presso il canile municipale di Bra, che gli consentisse di espiare fuori dal carcere l’ultima parte della sua condanna. Borrelli si sarebbe limitato a fornire al figlio di Luppino, Anthony, un contatto con gli uffici comunali. La richiesta del detenuto era stata comunque respinta in seguito al parere negativo fornito da un assistente sociale.
 
Braidese di origini calabresi, dipendente di Slow Food dal 2000, Massimo Borrelli era entrato in Consiglio comunale per la prima volta nel 1999, a nemmeno 23 anni. Dal 2009 è stato componente dell’amministrazione guidata per due mandati da Bruna Sibille, ricoprendo anche l’incarico di vicesindaco. Primo tra gli eletti del Partito Democratico con 386 voti di preferenza nelle ultime comunali (era stato anche in lizza per la successione alla Sibille come candidato sindaco), era stato confermato nella giunta del neosindaco Gianni Fogliato con diverse deleghe di primo piano.
 
La notizia dell’archiviazione delle accuse a carico dell’ex assessore è stata accolta con grande piacere dalla segreteria del circolo Pd “Salvatore Vassallo” di Bra: “Abbiamo da subito manifestato la nostra certezza dell'estraneità di Massimo dai fatti contestatigli e la fiducia nell'azione della magistratura. Siamo altrettanto soddisfatti che tutta la città di Bra, dall'amministrazione che la governa alle attività economiche che la sostengono, sia risultata estranea agli affari illeciti che hanno coinvolto gli altri accusati”. Dopo le polemiche dei mesi scorsi, con l’opposizione che aveva chiesto a gran voce l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose nella capitale del Roero, i dem colgono l’occasione per puntualizzare: “Molte parole a sproposito sono state pronunciate all'annuncio delle indagini, parole che si sarebbero potute evitare agendo con maggior garbo e serietà. Ci sarà occasione di riflettere seriamente su questo tema, ma oggi ci rallegriamo per questa notizia che rende giustizia all'interessato”.
 
“Con tutto il Circolo PD di Bra - concludono i dirigenti Iman Babakhali, Walter Gramaglia e Roberto Carena - desideriamo rivolgere a Massimo un grande abbraccio e un augurio di riprendere appena vorrà il suo impegno per la comunità”.
 
“Questa archiviazione non ti restituisce la vita che ti è stata tolta con quella infamante accusa, ma spero possa ridare a te e ai tuoi cari la serenità che ti e vi era stata rubata” ha scritto il senatore Mino Taricco a Borrelli in un post pubblicato sul proprio profilo Facebook.

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