Dovrà scontare sei mesi di lavori socialmente utili il 22enne ligure condannato per omissione di soccorso nei confronti di Matteo Muratore. Erano le prime ore del 24 luglio dello scorso anno quando un tremendo schianto sulla via Aurelia, nel comune di Diano Marina, strappò alla vita il 19enne.

 

Il giovane di Pocapaglia stava trascorrendo le vacanze in Liguria, assieme a un gruppo di coetanei della provincia di Cuneo. Intorno alle 3,30 la Fiat Punto su cui viaggiavano in cinque aveva sbandato, schiantandosi contro un cancello. Per il guidatore purtroppo non c’era stato più nulla da fare: Muratore, residente in frazione Macellai, era figlio unico e avrebbe compiuto vent’anni pochi giorni dopo. I quattro amici che erano con lui erano stati soccorsi e ricoverati all’ospedale di Pietra Ligure.

 

Dalle immagini di alcune telecamere della zona, subito analizzate dai carabinieri e dalla procura di Imperia, era emerso che la Punto condotta dal roerino non era stata l’unica auto a transitare in quel punto. Pochi istanti dopo si notava il passaggio ad elevata velocità di un’altra vettura, di identico modello. Il conducente dell’auto individuata, un giovane residente in zona, era stato quindi iscritto nel registro degli indagati. L’ipotesi di una folle gara tra le due auto, formulata in un primo tempo dagli inquirenti, è stata in seguito abbandonata e si è chiarito che l’altro automobilista non ha avuto alcuna parte nel cagionare il sinistro. Tuttavia, avrebbe dovuto fermarsi per prestare soccorso ai feriti, come avrebbe fatto di lì a poco un altro automobilista. L’imputato è stato ammesso a un programma di lavori di pubblica utilità e ha devoluto 500 euro al fondo vittime della strada. In caso di esito positivo del programma, il reato verrà dichiarato estinto.

 

Nel dicembre scorso i giovani della leva 2001 di Pocapaglia hanno reso omaggio, con una panchina panoramica commemorativa, al loro amico e coetaneo scomparso prematuramente.