BRA - Scoperto un traffico illecito di documenti e auto di lusso, in carcere nove persone

Arresti domiciliari per altri due degli indagati nell'operazione "Prestige" condotta dalla Polizia Stradale di Bra. Coinvolti due soggetti legati alla "locale" braidese della 'Ndrangheta

Redazione 20/05/2021 11:35

La Polizia di Stato di Cuneo ha reso noti in mattinata i risultati dell’operazione “Prestige”, che ha portato alla custodia cautelare in carcere nove persone (più altre due agli arresti domiciliari) per reati legati al traffico illecito di documenti e autovetture di lusso. Le indagini hanno consentito inoltre di raccogliere elementi di colpevolezza nei confronti di due soggetti residenti nel braidese e collegati alla criminalità organizzata. L’operazione ha preso avvio nel mese di maggio del 2020, quando gli investigatori della sottosezione di Bra della Polizia Stradale di Cuneo e della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Torino, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti, hanno iniziato una complessa attività di indagine nei confronti di alcune persone dimoranti nell’hinterland braidese. Il meccanismo delittuoso, basato su un consolidato sistema di istanze inoltrate alle autorità tedesche, attraverso le quali veniva richiesta l’immatricolazione di autovetture (Bmw e Mercedes) provento di reati commessi in vari Stati europei, si concretizzava con l'utilizzo di carte di circolazione italiane rubate in bianco e poi falsamente compilate con i dati identificativi delle autovetture di illecita provenienza. Ottenuta la targa di nazionalità tedesca, il veicolo veniva quindi radiato per l’esportazione e importato formalmente sul territorio nazionale dove veniva definitivamente immatricolato con targhe italiane.
 
Gli elementi raccolti hanno come detto consentito di acquisire elementi indiziari anche nei confronti di alcuni personaggi, un 64enne e un 66enne, collegati alla "locale" di Bra della 'Ndrangheta, entrambi residenti nella provincia di Cuneo. Le indagini, oltre ad evidenziare le gravi responsabilità in ordine al riciclaggio e alla ricettazione dei veicoli di illecita provenienza in una dimensione transnazionale, hanno portato alla luce specifiche responsabilità legate all’accesso abusivo ai sistemi informatici della banca Unicredit, finalizzato ad appropriarsi della somma di 347.650 euro. Il sistema fraudolento prevedeva la variazione dei certificati digitali di alcuni conti correnti di ignare società di capitali con sede nell’hinterland torinese, da utilizzare per disporre bonifici online da far confluire su conti esteri aperti a questo scopo in Germania e Slovacchia. Le operazioni, sviluppate con la complicità di un cittadino tedesco, non erano state portate a compimento solo perché bloccate dai sistemi di sicurezza dello stesso istituto di credito.
 
Sulla base del quadro indiziario emerso, il Gip del Tribunale di Asti ha disposto la custodia cautelare in carcere per nove persone e gli arresti domiciliari per altre due. Durante le operazioni in cui sono stati eseguiti i provvedimenti, eseguite lo scorso 30 marzo tra le province di Cuneo, Torino e Brindisi, sono state effettuate perquisizioni nei confronti degli indagati che hanno consentito di rinvenire e sequestrare targhe di veicoli rubati e documentazione cartacea utile al prosieguo delle indagini. Nei confronti di dei due soggetti precedentemente menzionati è stata ipotizzata l’aggravante per aver agito al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa di stampo ‘Ndranghetistico nell’articolazione della “locale” di Bra.

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