SOMMARIVA DEL BOSCO - Un coltivatore di marijuana “tradito” da un flacone di fertilizzante

L’uomo, pregiudicato e percettore di Reddito di Cittadinanza, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza. La piantagione in un fondo a Sommariva Bosco

Redazione 23/09/2022 07:57

Era una vera e propria piantagione a cielo aperto di marijuana quella scoperta, nei giorni scorsi, dalla Guardia di Finanza di Bra in un fondo agricolo di Sommariva del Bosco, dove un carmagnolese si dedicava a coltivare la cannabis all’insaputa della legittima proprietaria del terreno.
 
Alla segnalazione della donna ha fatto seguito le indagini dei militari, che hanno permesso di appurare l’effettiva presenza di 43 piante di cannabis indica di varie dimensioni e in piena fase vegetativa: erano anche presenti attrezzatura per l’irrigazione, accessori destinati al mantenimento della piantagione e flaconi di fertilizzante.
 
Proprio uno di questi flaconi ha però “tradito” il coltivatore, poiché era ancora contenuto all’interno della scatola di cartone utilizzata per la spedizione dalla Germania e recante l’etichetta con i dati del destinatario, un trentottenne di Carmagnola percettore di Reddito di Cittadinanza fino al luglio scorso e gravato da diversi precedenti in materia di stupefacenti, già arrestato più volte in passato: identificatolo e rintracciatolo, i militari hanno quindi proceduto alla perquisizione sia di un elegante appartamento in Carmagnola, ove lo stesso conviveva con la compagna ed il figlio di questa, sia di un alloggio in Sommariva del Bosco, residenza del padre, rinvenendovi complessivamente circa 1,5 kg di marijuana, 180 grammi di hashish, oltre a classico materiale da confezionamento quale bustine di plastica e bilancini di precisione unitamente a 3.350 euro provento dell’attività illecita, contenuti in due buste contraddistinte rispettivamente dall’immagine della foglia di marijuana e di un panetto di hashish.
 
L’uomo coltivava le piante di cannabis indica con specifiche competenze che hanno permesso di raggiungere un elevato quantitativo di principio attivo, superiore in media al 5% con punte del 9%, a fronte di un limite di legge per la coltivazione legale fissato allo 0,6%; l’individuazione della specie botanica e le seguenti analisi sono state possibili grazie alla preziosa collaborazione di personale tecnico dei Laboratori Chimici dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Torino, prontamente accorso sul posto.
 
La piantagione illegale e lo stupefacente rinvenuto durante le perquisizioni, che avrebbero fruttato al minuto spaccio oltre 60mila euro, nonché i materiali per la coltivazione e il confezionamento sono stati posti sotto sequestro, mentre per il responsabile sono scattate le manette ed è stato condotto presso la casa circondariale di Asti.
 
 

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