CENTALLO - Abusi sui piccoli calciatori di una società centallese, condannato un ex allenatore

Quattro anni e sei mesi di pena è il verdetto del giudice di primo grado: dovrà risarcire anche la squadra e il Comune. Il sindaco Chiavassa: “Ci aspettavamo di più”

Andrea Cascioli 06/11/2021 11:43

 
È una storia terribile di cui per un paio d’anni si è parlato solo a mezza voce, negli ambienti del calcio amatoriale cuneese. Riguarda un ex allenatore delle squadre giovanili del Centallo Calcio 2006, un tecnico molto apprezzato in ambito sportivo con trascorsi anche nel Saluzzese e nel Carmagnolese.
 
L’uomo è stato chiamato a rispondere di una serie di abusi di natura sessuale ai danni dei piccoli calciatori che aveva allenato, prima di dimettersi in modo repentino dall’incarico. Sui fatti accaduti tra il 2017 e il 2019 ha fatto luce un’inchiesta partita dalle denunce di diverse famiglie. Soltanto alcune di queste si sono costituite in giudizio nel processo svoltosi con rito abbreviato dinnanzi al tribunale di Torino.
 
L’elenco dei capi d’imputazione arrivava fino alla lettera p e comprendeva sia accuse di pedofilia che di detenzione di materiale pedopornografico. Solo per quest’ultima contestazione l’uomo è stato assolto dal gip con formula dubitativa. Per le altre imputazioni invece il giudice di primo grado lo ha condannato a quattro anni e sei mesi di detenzione, più una serie di pene accessorie che contemplano fra l’altro l’interdizione in perpetuo da ogni istituzione o struttura pubblica e privata frequentata da minori. A garanzia del risarcimento dei danni che dovrà corrispondere a tutte le parti civili è stato disposto il sequestro conservativo dei beni: l’entità dei risarcimenti sarà oggetto di un separato giudizio.
 
A rappresentare le famiglie dei ragazzi c’erano gli avvocati Antonio Bellu, Gabriella Chiapella e Massimo Galliasso. L’ex allenatore dovrà corrispondere una somma anche all’A.S.D.G. Centallo 2006 e al Comune di Centallo, entrambi costituitisi come parti civili con gli avvocati Simone Pittavino (per la società calcistica) e Alessandra Bruno (per l’amministrazione comunale).
 
“Impossibile dirsi soddisfatti a fronte di una vicenda del genere” commenta quest’ultima all’indomani del verdetto di condanna. Ancora più amare le considerazioni del sindaco Pino Chiavassa che afferma per conto suo di non ritenere sufficiente la pena: “Ben venga la condanna, sia come sindaco che come genitore penso però che non sia congrua per ciò che ha fatto. È comunque una fortuna che la giustizia sia intervenuta”. I fatti, ricorda il primo cittadino centallese, non erano circoscritti al comune ma toccavano famiglie residenti in diversi centri dell’hinterland di Cuneo e di Saluzzo: “Un brutto capitolo della storia del calcio che spero non debba mai più ripetersi. La giustizia non ripara il dolore e il male che è stato fatto alla comunità e a molti ragazzini”. “L'A.S.D.G. Centallo Calcio 2006 ha visto riconosciuta la propria posizione di danneggiata dalla condotta dell'imputato, così come sostenuto nel corso del procedimento” ha rimarcato l’avvocato Simone Pittavino, a nome della società calcistica.

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