CUNEO - Aggressione nel carcere di Cuneo, feriti due poliziotti penitenziari

Un detenuto ha dato in escandescenze. Per le due guardie carcerarie prognosi di dieci giorni ciascuno

19/10/2018 15:33

 
 
In data 18 ottobre 2018, alle ore 15.15 circa, al termine del colloquio con il proprio fratello che si era recato a trovarlo in carcere, un detenuto di nazionalità tunisina di 28 anni fine pena 2020, pretendeva di portare con sè in cella alcune foto senza il preventivo controllo. Il personale di Polizia Penitenziaria comunicava allo stesso che solo dopo le opportune verifiche avrebbe potuto tenere tali fotografie. Il detenuto giunto alla terza sezione detentiva, iniziava a dare in escandescenze e a proferire offese nei confronti del personale presente e poi aggrediva fisicamente uno degli Agenti di Polizia Penitenziaria, per poi colpire con una gomitata al volto l’altro Agente accorso in soccorso del primo. I due poliziotti penitenziari venivano accompagnati presso il locale Pronto Soccorso Ospedaliero per poi venire dimessi con prognosi di 10 giorni ciascuno s.c..
 
A dare la notizia è il Segretario Generale dell’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria, Leo Beneduci, che aggiunge:
 
“Si tratta dell’ennesimo episodio in cui è la polizia penitenziaria a fare le spese di un sistema in cui l’assenza di sostanziale legalità e di regole certe rende possibile che i detenuti colpiscano impunemente chi rappresenta lo Stato e i principi della civile convivenza. Peraltro – prosegue Beneduci – se tali condizioni sono caratteristica del sistema penitenziario nazionale il disagio e la sostanziale sofferenza del personale di Polizia Penitenziaria in ogni attribuzione costituiscono la principale falla nella gestione delle carceri nelle Regioni Piemonte Liguria e Valle d’Aosta in ragione dell’inerzia e della completa assenza di iniziative utili e produttive di miglioramenti da parte dell’attuale Provveditore Regionale dell’Amministrazione Liberato Guerriero. Nella sostanza purtroppo – conclude Beneduci – l’inettitudine dell’attuale sistema penitenziario Italiano a conseguire risultati nell’interesse della sicurezza della collettività nazionale ed il crescente disagio del personale di Polizia Penitenziario in servizio nelle carcere italiane oggetto di aggressioni e offese è di una costante disorganizzazione, non sono determinati esclusivamente dalla contingente penuria di risorse o dal persistente buonismo adottato nei confronti dei soggetti anche non meritevoli nella popolazione detenuta, ma sono soprattutto il frutto delle incapacità e dello scarso senso di responsabilità dimostrate da una dirigenza penitenziaria che andrebbe, nella maggioranza dei casi, rinnovata”.


c.s.

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