CUNEO - Arrestato Dino Mocciola: ebbe divergenze con Raffaello Bucci poco prima della sua morte

Nuova operazione della Squadra Mobile di Torino nei confronti dei vertici di alcuni gruppi organizzati della curva della Juventus: novità anche sulla morte dell'ultras di Margarita?

a.d. 16/09/2019 09:40

C'è anche Geraldo Mocciola, detto “Dino”, tra i 12 arrestati nell'operazione della Squadra Mobile della Polizia di Torino, che nelle prime ore di stamattina, lunedì 16 settembre, ha portato all'esecuzione delle misure cautelari emesse nei confronti di capi ultras e referenti dei gruppi organizzati della curva della Juventus. 
 
Proprio con Mocciola, secondo quanto emerso dall'inchiesta della trasmissione Rai “Report”, avrebbe avuto pesanti divergenze poco prima di morire Raffaello Bucci, ultras bianconero residente a Margarita che perse la vita precipitando da un viadotto della Torino-Savona nell'estate del 2016. Secondo le testimonianze raccolte dal giornalista Federico Ruffo, che ha condotto l'inchiesta, Bucci aveva riferito ad amici di temere molto un'eventuale ritorsione di Mocciola dopo i loro attriti e dopo le rivelazioni da lui stesso fatte ai pm nell'ambito dell'inchiesta “Alto Piemonte” relativamente ai rapporti tra la curva bianconera e la 'ndrangheta. Pochi giorni prima di morire l'ultras bianconero avrebbe anche subìto un pestaggio da parte di ignoti. L'arresto di Mocciola potrebbe quindi far emergere novità anche sul caso della morte di Bucci, le cui circostanze non sono mai state completamente chiarite (nel mese di marzo la salma, tumulata nel cimitero di Cuneo, era stata riesumata per nuovi esami).
 
Nella nuova ondata di arresti che ha coinvolto la curva bianconera sono finiti in manette membri dei gruppi “Drughi”, “Tradizione-Antichi valori”, “Viking”, “Nucleo 1985” e “Quelli di via Filadelfia”. Mocciola era già finito in carcere all'inizio degli anni '90 per aver ucciso durante una rapina un carabiniere e sarebbe lui uno dei responsabili delle infiltrazioni della 'ndrangheta in curva. Nell'ambito della stessa operazione sono in corso anche decine di perquisizioni in diverse città italiane: controlli ad Alessandria, Asti, Como, Savona, Milano, Genova, Pescara, La Spezia, L’Aquila, Firenze, Mantova, Monza, Bergamo e Biella, nei riguardi di altri 37 referenti di gruppi ultrà, anch’essi indagati. A far scattare le indagini la denuncia della stessa Juventus, dopo le pressioni e le minacce dei gruppi organizzati per ottenere biglietti e accessi allo stadio.
 

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